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studente pugno in faccia prof sospesoLo scorso lunedì aveva sferrato un pugno dritto in faccia alla sua professoressa di storia e italiano

, e adesso la scuola gli presenta il conto.

E' finita nel peggiore dei modi la vicenda dello studente 13enne che aveva aggredito la sua docente tra i banchi: per lui una sospensione di 15 giorni. La decisione è stata presa dal Consiglio di classe e per l'alunno è stato disposto anche l'affiancamento di un percorso di sostegno psicologico. Misure, tengono a precisare i docenti, da non intendersi come punizioni.

L'aggressione lo scorso lunedì

Tornando non di molto indietro nel tempo, l'aggressione risale allo scorso lunedì.

La prof stava cercando di calmare l'alunno che, all’improvviso, aveva cominciato a prendere a pugni un compagno. Dopo pochi istanti di calma apparente, il 13enne si è alzato e, una volta di fronte all’insegnante, l'ha colpita con un pugno nell’occhio, provocandole un ematoma alla retina. La vicenda ha sconvolto la scuola e il Consiglio di classe che, convocato d'urgenza, ha deliberato le sanzioni disciplinari destinate allo studente.

Le sanzioni del Consiglio di classe

Come si legge su 'Il Mattino'

, i docenti che hanno partecipato alla riunione per la sanzione non vogliono parlare di punizioni: ”La scuola non punisce ma si occupa di stimolare il senso di responsabilità e consapevolezza dell’alunno, affinché possa correggere i suoi comportamenti”. ”I provvedimenti adottati in seguito all’episodio accaduto puntano alla riabilitazione e alla tutela dello stesso minore, sebbene non siano definitivi perché la procedura scolastica prevede il diritto di audizione, dunque il 13enne e la sua famiglia potranno essere ascoltati rivolgendosi all’organo di garanzia della scuola” hanno aggiunto i prof, preannunciando un percorso di affiancamento psicologico per il ragazzo e la sua classe.

Nelle mire del Consiglio di classe l'abuso di videogiochi e, in generale, delle nuove tecnologie. I docenti intendono organizzare una campagna di sensibilizzazione sull'uso consapevole di questi strumenti. Un elemento emerso, subito dopo l’aggressione infatti, riguardava l’uso prolungato di un videogioco particolarmente violento da parte del 13enne, la notte prima dell’aggressione.

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