
L’ennesimo episodio di violenza ha travolto la realtà scolastica. Infatti, sembrano essere sempre più numerosi gli studenti che non riescono a gestire il nervoso o la rabbia per un provvedimento non condiviso o, semplicemente, non accettato.
E così dalle parole si passa alle mani. Giovedì scorso il Vicepreside dell’Istituto Professionale Virgilio Floriani di Vimercate è stato aggredito brutalmente da uno studente di Robbiate che non ha preso bene la notizia della sua possibile sospensione.IL FATTO - Una normalissima mattinata scolastica in breve tempo può trasformarsi in un teatro di una tristissima vicenda. Uno studente di Robbiate, convocato giovedì scorso in direzione dal Vicepreside, alla notizia della minacciata sospensione, causata da un’uscita da scuola non autorizzata, ha reagito ricorrendo tempestivamente alla violenza fisica e colpendo in pieno volto l’insegnante. Ma il pugno non è bastato a placare l’animo irascibile dello studente che ha pensato anche di distruggere a calci alcune porte della scuola. Il docente, avendo riportato contusioni facciali, ha ricorso all’assistenza medica del Pronto Soccorso. Anche il giovane è stato assistito a seguito di una crisi d’asma.
PROVVEDIMENTI IMMEDIATI - Così il giovane studente di Robbiate si è guadagnato la sospensione preannunciata, foriera della prossima ed imminente bocciatura e, cosa ben più grave, una denuncia per lesioni e violenza ad incaricato di pubblico servizio. Dei provvedimenti seri che dovranno servirgli a scontare una reazione ingiustificabile ed inaccettabile.
UNA LEZIONE DI SCARSA CIVILTÀ - L’episodio del Virgilio Floriani, purtroppo, non è il primo, né sembra essere destinato ad essere l’ultimo di una lunga serie. Infatti, ormai quotidianamente, si ricorre alla violenza verbale e fisica per rispondere a provvedimenti e critiche che si fa fatica ad accettare. Spesso le provocazioni arrivano da entrambe le parti: siamo testimoni, infatti, anche di episodi che vedono i ruoli, quello di insegnante ed alunno, ribaltati. Ma questo non basta a legittimare la scarsa educazione che imperversa dietro i banchi di scuola. Bisognerebbe imparare ad incanalare le emozioni nella giusta direzione, a comprendere i giudizi altrui e, nel caso in cui si è convinti di non meritare una punizione o un provvedimento, a parlarne civilmente con gli adulti. La violenza resta, in ogni caso, una risposta di scarsa civiltà e manifesta ignoranza.
Margherita Paolini