5 min lettura
Tre licei occupati a Roma: dopo l'Albertelli anche il Rossi e il ViscontiComincia l’ondata delle occupazioni e delle mobilitazioni nella Capitale. A Roma, nel giro di pochi giorni, il conteggio delle scuole occupate sale a tre.

In ordine, sono stati occupati: il liceo Pilo Albertelli, il liceo Ennio Quirino Visconti e, in ultimo, il liceo Enzo Rossi. Tutte e tre le proteste sono sostenute dal collettivo studentesco Osa (Opposizione Studentesca d’Alternativa).

Tre scuole occupate a Roma

Dopo appena pochi giorni dall’occupazione del liceo Pilo Albertelli, avvenuta il 9 novembre, sono seguite le occupazioni di altre due scuole romane, il liceo classico Ennio Quirino Visconti, nel centro, e il liceo artistico Enzo Rossi nel quadrante est della città. Tutte e tre le occupazioni sono sostenute dall’organizzazione studentesca Osa (Opposizione Studentesca d’Alternativa). Tra le ragioni alla base della protesta c’è la solidarietà verso la popolazione palestinese e il rafforzamento di quello che verrà ribadito in piazza durante lo sciopero del 17 novembre, in occasione della Giornata Internazionale dello Studente: no alla scuola del merito e no alla scuola sottomessa alle logiche aziendali.

La scia delle occupazioni: le motivazioni

È quindi ufficialmente iniziata la scia delle occupazioni di quest'anno. Quella del liceo artistico Enzo Rossi è stata la terza occupazione nel giro di pochi giorni. Il primo nome della lista, per il momento ancora breve, è quello dell’Albertelli, che il 9 novembre ha calato dalla finestra le bandiera della Palestina e il classico striscione “Albertelli occupato”. Le motivazioni sono sia di tipo interno alla scuola (il calo degli iscritti, pochi docenti di sostegno, problemi di edilizia scolastica) sia di tipo esterno e dal respiro più ampio e generale (tra cui la richiesta di un nuovo sistema di istruzione pubblica, e che i soldi vengano destinati alle scuole piuttosto che alla guerra).

Poi è stata la volta del Visconti, nella notte tra il 12 e il 13 novembre, sempre con l’appoggio dell’Osa. Le motivazioni vanno dal rifiuto del concetto di merito e del nuovo regolamento scolastico sui ritardi fino alla richiesta di abolizione dei Pcto, oltre alla denuncia degli aumenti delle spese militari a discapito degli investimenti nell’edilizia scolastica pubblica.

“Lo facciamo per le condizioni in cui versa l'istituto, ma non solo: anche per tutti gli e le studenti che si sono mobilitati in questi anni. Non vogliamo una rottura con i docenti, ma chiedere loro di ascoltarci. Per quanto estrema possa sembrare, la nostra protesta nasce dal desiderio e dalla necessità di intraprendere un percorso condiviso tra studenti, professori e genitori, nell’interesse della scuola pubblica e di chi la vive ogni giorno”, questo è ciò che si legge in una nota del Collettivo Visconti Unito, come riportato da ‘Fanpage’.

Infine è stata la volta dell'Enzo Rossi, che vede anche in questo caso il coinvolgimento e l’appoggio di Osa, che rilascia la nota: “Gli studenti del liceo Enzo Rossi hanno preso una decisione coraggiosa, una protesta forte per posizionarsi politicamente rispetto a tutto ciò che sta accadendo dentro e fuori dal nostro Paese. E ancora, fa sapere ‘Ansa’: “In continuità con scienze politiche, e con le scuole occupate in solidarietà del popolo palestinese, contro il sostegno del nostro governo e delle istituzioni universitarie ad Israele, contro l'occupazione del territorio palestinese che va avanti da più di 75 anni”. E infine: Contro un governo e politiche che negli ultimi 30 anni continuano ad investire nel privato. E contro una scuola azienda/gabbia.

Data pubblicazione 14 Novembre 2023, Ore 10:02 Data aggiornamento 14 Novembre 2023, Ore 10:11
Skuola | TV
E ADESSO? La verità su cosa fare dopo la maturità

Rivedi lo speciale di Skuola.net e Gi Group dedicato a tutti i maturandi che vogliono prendere una decisione consapevole sul proprio futuro grazie ai consigli di esperti del settore.

Segui la diretta