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Virgilio e Visconti occupati, presidi in rivolta

L'autunno in protesta delle scuole romane sta infiammando gli animi. Stavolta, protagonisti sono gli studenti del liceo Visconti, che hanno deciso di occupare l'istituto. 

Non è un caso isolato: le occupazioni sono diventate una costante nelle scuole della Capitale, e il Visconti – monumento nazionale, nonché migliore liceo classico di Roma secondo Eduscopio – è solo l'ultimo di una lunga lista. 

Mentre gli studenti si organizzano per manifestare il loro dissenso, i presidi gridano allo scandalo, chiedendo il ritorno alla normalità e denunciando i danni che queste azioni provocano. 

In gioco non c'è solo la protesta, sottolinea il ‘Corriere della Sera’, che riporta la notizia, ma anche la tutela del patrimonio storico e culturale.

Indice

  1. L'autunno delle occupazioni: il Visconti si unisce alla protesta
  2. La protesta dei presidi: "Le occupazioni sono inutili e dannose"
  3. Occupazioni: tra protesta e distruzione

L'autunno delle occupazioni: il Visconti si unisce alla protesta

L'occupazione è arrivata anche nel liceo Ennio Quirino Visconti, lo storico istituto situato nel cuore di Roma, alle spalle di piazza Venezia. 

A dare l'annuncio sono stati i collettivi studenteschi che, nella notte, hanno postato sui social una foto dello striscione con la scritta “Visconti occupato”, srotolato nel cortile interno della scuola accanto alla bandiera palestinese

Il messaggio è chiaro: non solo una protesta contro la scuola come concepita dall'attuale governo, ma anche un gesto di solidarietà con il popolo palestinese in conflitto contro Israele.

Questa occupazione è solo l'ultima di una serie che ha coinvolto diversi istituti romani. Prima del Visconti, anche il Gullace, l'Albertelli, e l'Enzo Rossi sono stati occupati, e gli esiti non sono stati affatto positivi: incendi, vandalismo e gravi danni agli edifici hanno segnato la fine delle proteste.

Attualmente, oltre al Visconti, sono ancora occupati il Plinio Seniore, il Cavour e il Virgilio, a dimostrazione di un malcontento diffuso tra gli studenti della Capitale.

La protesta dei presidi: "Le occupazioni sono inutili e dannose"

Se da una parte ci sono gli studenti, dall'altra c'è un fronte altrettanto determinato a far sentire la propria voce. 

Mario Rusconi, presidente dell'Anp (Associazione nazionale presidi) di Roma, ha recentemente dichiarato dalle pagine del ‘Corriere della Sera’ che le occupazioni sono non solo inutili, ma anche dannose per il sistema scolastico.

“Sono illegali”, ha sostenuto Rusconi, “e impediscono lo svolgimento di un servizio pubblico”, aggiungendo che si tratta di un rito inconcludente, incapace di risolvere i veri problemi della scuola. A pensarla come lui sono molti altri presidi, docenti, genitori e anche studenti, stanchi di non poter seguire regolarmente le lezioni.

Nel liceo Virgilio, ad esempio, è stato convocato un collegio docenti d'urgenza, da cui è nata l'idea di una protesta contro le occupazioni, appoggiata dalla dirigente. L'appuntamento è stato per questa mattina, 2 dicembre, alle 9.30 in piazza Santi Apostoli, per dire no a un fenomeno che sta danneggiando non solo le scuole, ma anche la loro immagine e il loro patrimonio.

Occupazioni: tra protesta e distruzione

Ciò che lascia maggiormente perplessi è, oltre all’interruzione dell’attività scolastica, le problematiche che molte di queste occupazioni lasciano dietro di sé. 

Il liceo Enzo Rossi, per esempio, ha subito atti di vandalismo che hanno arrecato più di 20mila euro di danni, un colpo pesante per un istituto che è anche sede di splendide opere d'arte realizzate dagli studenti nel corso degli anni. La situazione del Gullace non è stata da meno: due incendi hanno devastato la sede succursale di piazza dei Cavalieri del lavoro. 

Data pubblicazione 2 Dicembre 2024, Ore 10:22
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