
Roma si risveglia con due storici licei occupati: il Morgagni e il Manara, entrambi nel quartiere di Monteverde.
Nella notte tra l'8 e il 9 dicembre, studentesse e studenti hanno deciso di occupare le scuole, stendendo striscioni e accendendo fumogeni per sottolineare la protesta.
Le assemblee decisionali, fa sapere ‘RomaToday’, si erano già tenute nei giorni precedenti, ma l'azione si è consumata nelle prime ore del mattino.
Ora, la presa di posizione degli studenti è al centro dell'attenzione di dirigenti, forze dell'ordine e, naturalmente, delle comunità scolastiche coinvolte.
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L’occupazione del Morgagni
Alle 3:30 del mattino, due portavoce degli studenti hanno comunicato brevemente l'occupazione alla dirigente scolastica e a una professoressa, accorse sul luogo per verificare la situazione in prima persona. In preparazione, un documento in cui si spiegheranno i motivi dell’azione.
Come si legge in una nota sul sito della scuola, le attività didattiche e amministrative in sede sono state sospese, ma verranno mantenute le uscite didattiche e le attività di PCTO previste all’esterno dell’istituto, compatibilmente con la situazione. Viene infine sottolineato: “Gli occupanti saranno ritenuti responsabili di eventuali danni a persone e/o cose”.
Manara occupato, la scuola: "Grave danno arrecato alla comunità scolastica"
Situazione simile al Manara, dove circa 150 studenti hanno occupato la scuola. Anche qui, due portavoce hanno espresso sinteticamente le ragioni della protesta al dirigente scolastico e alle forze dell’ordine. Tuttavia, a differenza del Morgagni, non è stato consegnato alcun comunicato ufficiale. O almeno non è stata fatta menzione.
Parallelamente al Morgagni, pure al Manara le attività didattiche in sede, compresi i ricevimenti con i genitori, sono state sospese. Restano consentite solo le attività di PCTO previste all’esterno.
Anche in questo caso, inoltre, gli occupanti saranno ritenuti responsabili di eventuali danni.
La scuola ha espresso preoccupazione in un comunicato: “È essenziale che le famiglie degli studenti e delle studentesse comprendano sia i rischi cui i propri figli, soprattutto se minorenni, possono andare incontro in assenza di adeguata sorveglianza, sia il grave danno che tale atto arreca all'intera comunità scolastica".