
Ritorno tra i banchi nelle scuole superiori, col 50% di studenti in presenza, da oggi 11 gennaio in Valle d'Aosta, Toscana e Abruzzo, che seguono le indicazioni del governo Conte. Altri governatori, la maggioranza, hanno deciso di proseguire con la didattica a distanza al 100% per gli alunni del secondo ciclo, alcuni anche fino al primo di febbraio: il Covid-19 non dà tregua e ritarda, dunque, il rientro in classe di questi ragazzi, nonostante le proteste e le polemiche che stanno andando in scena in queste ore in tutta Italia.
La situazione nelle terapie intensive e l'aumento dei decessi non smette infatti di preoccupare, come da noi anche nel resto d'Europa. Così, anche negli altri grandi Stati del continente, è stata presa la decisione di ritardare il ritorno in classe in presenza. In Germania e in Gran Bretagna, ad esempio, le chiusure andranno avanti almeno tutto il mese, mentre altri Paesi del centro e dell'est Europa hanno rinviato il ritorno in classe almeno al 18 o al 21 gennaio. E in alcuni casi ci si accorgerà che le misure adottate qui da noi non sono così drastiche, visto che gli studenti più piccoli potranno continuare ad andare a scuola. Anche se, qualcuno, fa di meglio: è il caso, ad esempio, di Spagna e Francia, dove gli istituti sono regolarmente aperti.
Leggi anche:
- I 7 miti da sfatare per scegliere la scuola superiore giusta per te
- Come scegliere il liceo e non pentirsene
- Scegliere la scuola superiore: quali sono i lavori più richiesti fino al 2024
- Iscrizioni scolastiche 2021/2022: guida facile per genitori inesperti
Scuola a distanza e in presenza: i Paesi che hanno prolungato le chiusure
Alla fine ne esce un quadro variopinto che mostra come la reazione all'emergenza sanitaria, per quanto riguarda la scuola, varia molto da paese a paese. Dove i contagi sono pericolosamente cresciuti, però, come nel Regno Unito, la soluzione è univoca: gli studenti rimangono a casa per tutto il mese di gennaio. Lo scorso 4 gennaio, il premier Boris Johnson ha imposto un nuovo lockdown con la chiusura di tutte le scuole fino a febbraio, con il conseguente ricorso alla didattica digitale. In Inghilterra, inoltre, è già stata annunciata la cancellazione della maturità: saranno validi solo i voti finali dei prof. Anche in Germania prevale la linea dura: il 7 gennaio la cancelliera Angela Merkel ha infatti prolungato il lockdown fino al 31 gennaio; ma le scuole, in realtà, erano già passate alla didattica a distanza a metà dicembre, quando il numero di contagi è iniziato ad aumentato fortemente; sarà così per tutto gennaio. Anche in Austria e in Polonia la scuola rimane ancora a distanza (fino almeno al 17 gennaio). Con una curiosità: in Polonia chi ha meno di 16 anni può uscire di casa solo sotto la supervisione di un adulto. La Repubblica Ceca ha stabilito lo stop alle lezioni in presenza fino al 21 gennaio, con didattica digitale adottata; in Olanda, invece, le scuole rimarranno chiuse sicuramente fino al 18 gennaio, ma potrebbe esserci un ulteriore slittamento. Dal 18 riprendono le lezioni in Russia, Croazia, Slovacchia e Slovenia, dove si è deciso di prolungare le vacanze di Natale e non è ancora certo se si tornerà a distanza o in presenza. Il ritorno in classe per gli alunni di asili e primarie della Grecia è programmato nei prossimi giorni, dopo otto settimane di stop, e il governo non ha annunciato nuove misure restrittive per l'istruzione, ma gli studenti più grandi continuano con la Dad.