
Il nuovo Dpcm, firmato dal Premier Conte la scorsa settimana, oltre che dividere l’Italia in tre zone, e sancire chiusure e misure più stringenti per contrastare l’epidemia di Covid-19, ha dettato nuove regole anche per il settore scolastico.
Infatti se in tutta Italia gli studenti delle superiori dovranno seguire il 100% delle lezioni in modalità di didattica a distanza, i ragazzi che frequentano le scuole medie, le scuole elementari e le scuole dell’infanzia non rimarranno a casa ovunque: a patto di indossare le mascherine anche in classe. Ultimamente però proprio dalle scuole arrivano segnalazioni preoccupanti in merito a docenti negazionisti: scopriamo cosa sta succedendo.
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Via le mascherine in classe: i prof negazionisti non le vogliono
Come riportato dal FattoQuotidiano.it, sembrerebbe che alcuni componenti del team di scienziati del Comitato Tecnico Scientifico, che in questi mesi hanno redatto le note e i pareri per il Governo, abbiano chiesto al Ministero dell’Istruzione di approfondire numerose segnalazioni recenti in merito alla presenza in aula di professori che “durante l’esercizio delle funzioni di insegnamento scherniscono gli studenti o ordinano la rimozione delle mascherine quando seduti al banco”. Ma approfondiamo meglio questo comportamento.
Togliere la mascherina in classe è illegale?
E proprio entrando nel merito della questione riguardante i professori che chiederebbero agli alunni di togliere la mascherina in classe: è un atteggiamento consentito o legale? Il nuovo Dpcm parla chiaro: la mascherina in classe per tutti gli studenti dai sei anni in su è obbligatoria, proprio per questo la richiesta di rimuovere la mascherina è tanto grave. “Abbiamo valutato la questione con una velocità assoluta perché di un argomento del genere non si dovrebbe neanche discutere. Ci sono arrivate delle segnalazioni: la mamma dei negazionisti come quella degli imbecilli è sempre incinta. Il Dpcm è chiarissimo: mascherine in classe e se qualcuno non si adegua si deve accomodare fuori”. Queste le parole di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, con le quali condanna e denuncia atti illegali segnalati in queste ore da famiglie e alunni.