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a scuola positivi e senza tampone

I contagi a scuola crescono e così anche la preoccupazione. Un alunno di liceo ci ha segnalato che, nonostante la positività riscontrata in alcune classi del liceo che frequenta, i professori si rechino comunque a scuola, in alcuni casi senza tampone.

Lo studente ha anche sottolineato come preside e vice-preside non informino nessuno circa la situazione delle classi positive, gettando nel caos più totale l'intero istituto scolastico.
In realtà, la scuola sta rispettando le regole sulla gestione dei casi di quarantena in vigore, che non implica necessariamente la quarantena al primo caso di Covid: vediamo perché.

Lo sfogo dello studente: “Non mi sento sicuro ad andare a scuola”

Di seguito vi riportiamo lo sfogo dello studente giunto alla redazione di Skuola.net:
Sono uno studente, vi scrivo perché in questo periodo nella nostra scuola le classi con positivi e professori anche loro positivi sono aumentate e nessuno ci informa di niente. Sappiamo di queste classi e professori positivi attraverso gli altri alunni, ma la preside e vice-preside non ci informano su niente. Sinceramente non mi sento sicuro ad andare a scuola, e inoltre i professori delle classi positive domani verranno a scuola senza effettuare alcun tampone”.

Cosa succede con in caso di positivi al Covid a scuola

In realtà una spiegazione a questo stato di cose esiste. Ricordiamo ancora una volta le disposizioni vigenti in materia di quarantena nelle scuole superiori. Per quanto riguarda i docenti, solo qualora vengano individuati come "contatti scolastici", cioè se hanno svolto attività in presenza per almeno 4 ore nello stesso ambiente del caso positivo, dovranno effettuare un test. I compagni di classe, invece, sono sempre "contatti scolastici", e per loro inizia in ogni caso la fase di testing. In entrambi i casi, comunque, vengono presi però in considerazione esclusivamente i contatti intervenuti nelle 48 ore prima dell'insorgenza dei sintomi del caso oppure nelle 48 ore antecedenti la data dell’esecuzione del test risultato positivo (se il caso è asintomatico). E' possibile quindi che, nel caso del nostro studente, i professori di cui lamenta la presenza a scuola non siano stati considerati come "contatti scolastici" dal dirigente o dalla ASL. In questo caso, per loro non scatta nessuna procedura.

Qualora i compagni e il personale scolastico vengano considerati invece tra i "contatti scolastici", con tutte le specifiche che abbiamo visto, parte lo screening.
I contatti individuati dovranno effettuare dei test (di tipo antigenico o molecolare). Il primo a Tempo zero (T0), cioè il prima possibile dal momento in cui si è stati informati dal referente scolastico COVID-19 o dal dirigente scolastico. Se il risultato è negativo si può rientrare a scuola. Se invece è positivo non potrà tornare, informando la scuola.
Il secondo test dovrà essere effettuato a Tempo 5 (T5), cioè dopo 5 giorni dal momento T0. Se il risultato è negativo, è possibile tornare a scuola; se il risultato è positivo, si informa la scuola e si rimane a casa.
Se i casi nella stessa classe diventano due, i vaccinati o negativizzati negli ultimi 6 mesi proseguono la sorveglianza con i due test, a zero e cinque giorni. Quelli non vaccinati invece vanno in quarantena per 10 giorni anche se negativi al primo esame. Se si verificano tre casi, scatta la quarantena per tutta la classe.

Covid, privacy e contagi: le regole che deve osservare la scuola

Per quanto riguarda invece la mancata informazione e comunicazione denunciata dallo studente, in realtà la scuola si sta comportando esattamente come dovrebbe.
L'istituto deve infatti tenere conto di tutti gli aspetti legati al trattamento dei dati personali in pandemia, in particolare i dati degli studenti positivi. La scuola non può informare alunni e docenti sull'identità di eventuali casi positivi, se non tracciati come contatti. Spetta invece alle autorità sanitarie competenti informare esclusivamente i contatti del contagiato, per attivare le previste misure di profilassi.