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Scuola ad Avellino: la divisione delle classi in due gruppi tra bravi e meno bravi

In Campania alla vigilia della riapertura delle scuole, prevista per domani giovedì 24 settembre nella maggior parte degli istituti, non mancano polemiche e problemi da risolvere. Questa volta, però, ad Avellino non è la mancanza di banchi o le regole sull’uso della mascherina ad aver alzato un polverone in una scuola della provincia campana.

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“Gruppo 1” e “Gruppo 2”: i criteri della divisione

Nella scuola primaria V Circolo Didattico "Giovanni Palatucci" la dirigente Angela Tucci, per assicurare il distanziamento sociale fra gli studenti, dopo l’approvazione del Consiglio di Istituto, sembra propendere per una divisione delle classi sulla base della voti conseguiti dagli studenti. Sulla circolare pubblicata dalla scuola - apparsa su L'occhio di Avellino e Fanpage.it - infatti si legge che le classi saranno divise in due “gruppi omogenei per voto medio riportato nel I° quadrimestre e per sesso”. Nel “gruppo 2” saranno infatti inseriti gli studenti con i voti più alti, mentre nel “gruppo 1quelli meno brillanti. Gli alunni gemelli nella stessa classe saranno inseriti nello stesso gruppo mentre quelli che presentano disabilità e DSA certificati verranno compresi nel “gruppo 1”.

La reazione dei sindacati: la scuola pubblica deve essere eterogenea

Le prime reazioni di dissenso non si sono fatte attendere, soprattutto all’interno degli ambienti sindacali. In particolare, Franco Fiordellisi, Segretario generale della Camera del Lavoro Territoriale della CIGIL di Avellino, ha subito commentato la vicenda sul suo profilo Facebook, difendendo il “Valore dell’alterità” su cui dovrebbe fondarsi la scuola pubblica. Il Segretario ha infatti ribadito l’errato presupposto della delibera della preside poiché “Una scuola pubblica ha un valore assoluto che è quello di essere eterogenea e non omogenea. Per questo ritengo del tutto sbagliata l’impostazione della preside di Avellino”.

La risposta della dirigente: non si tratta di discriminazione

Di fronte alle molte polemiche che la notizia ha suscitato, la dirigente ha comunque precisato che non si tratta di una soluzione definitiva ma temporanea e riferibile solo alla necessità di dividere le classi a causa dell’emergenza sanitaria. Nel momento in cui la pandemia cesserà, le classi saranno nuovamente riunite. Una decisione simile è derivata da “Un lavoro titanico”, secondo quanto riferisce la dirigente - come riporta l'Huffington Post, citando l'Agi - che sottolinea anche il parere favorevole dei genitori stessi: “I criteri adottati sono stati condivisi dai genitori che fanno parte del consiglio di istituto. E soprattutto non rappresentano alcuna discriminazione”. A tal proposito, il Segretario della CGIL non sembra convinto che una iniziativa del genere possa godere dell’approvazione dei genitori, alcuni dei quali, li definisce invece “Sconcertati” poiché “Si sentono lesi dal provvedimento, anche se è controfirmato dal presidente del consiglio d’istituto, che è un genitore”.