4' di lettura 4' di lettura
voti scuolaFarà sicuramente discutere la scelta di un dirigente scolastico di un istituto agrario di Pesaro. Sul Resto del Carlino spazio alle considerazioni del preside che ha deciso di dire basta con i voti in pagella.
Vediamo meglio di cosa si tratta.

Stop ai voti in pagella, ma solo autovalutazioni

Il dirigente scolastico dell'istituto scolastico spiega al quotidiano che i ragazzi iscritti al professionale non avranno voti in pagella per i primi due anni, ma "solo autovalutazioni per tenere monitorate le proprie conoscenze". Secondo Riccardo Rossini questo può essere un modo per stroncare la dispersione scolastica. Non solo: "L’idea è di rimodulare le unità didattiche. Intensificheremo le ore di materie pratiche al biennio. La valutazione della scuola sarà alla fine dei primi due anni. Se lo studente non raggiunge gli obiettivi formativi può sanare a settembre o ripetere. Oppure, avendo superato i 16 anni, non essendo più in obbligo formativo, va a lavorare avendo imparato, il più possibile, un mestiere".

"Gli alunni si iscrivono al professionale per imparare un mestiere"

Il dirigente scolastico spiega che così si può evitare di fare troppa teoria e poca pratica: "Se le discipline teoriche non gli piacciono comincia il supplizio, costretto a studiare cose lontane dal suo interesse. Collezionare voti bassi non cambia la musica, anzi la peggiora perché i ragazzi si sentono fuori luogo, si impegnano sempre meno, sono irrequieti...". Poi aggiunge: "Sì, metterei in mano un decespugliatore o una motosega in mano ad un adolescente. Perché ho docenti e personale in grado di insegnare come usare attrezzi e strumenti in sicurezza. Del resto chi sceglie il professionale dell’Agrario si aspetta di imparare ad usare macchine ed attrezzi specifici perché, uscito da scuola, vorrebbe lavorare. L’abilità nei movimenti è la base della sicurezza nello svolgere una competenza".

Scuola senza voti, è davvero possibile?

I voti, è noto, rappresentano l'incubo per gli studenti e anche per i genitori. I voti alti, per alcuni, sono facili da raggiungere, per altri, invece meno. Abolire, dunque, i voti è possibile? Al momento i voti numerici sono aboliti solo alla scuola primaria dove, invece, sono presenti i giudizi. Una scuola senza voto, però, non è una scuola in cui non si studia, non si hanno compiti, non si viene valutati o in cui i professori sono estremamente lassisti con gli studenti. La scuola senza voto, in realtà, esiste all'estero, come nel caso della Svezia, ma le sperimentazioni sono già presenti in Italia, come il caso di due istituti di Terni o di una scuola di Cesena. Si sperimenta una modalità didattica e di valutazione alternativa, eliminando i voti ma mantenendo comunque il giudizio finale annuale, come previsto dalla legge.