
Molto rumore per nulla. William Shakespeare era ironico ma nelle scuole italiane il problema del rumore è un tema serio. L’inquinamento acustico è un nemico di insegnanti e studenti per didattica e apprendimento. La legislazione del rumore in Italia è indietro e in alcuni casi addirittura “fuorilegge” rispetto ai paesi europei. L’istituto Cavalieri di Milano ha cercato di risolvere il problema attraverso la creazione di un’aula tecnologica in grado ricreare una buona acustica per lo studio.
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RUMORE OLTRE I LIMITI – In Italia la legislazione del rumore nelle aule è stata stabilità nel 1967, e ad oggi la soglia consentita e di 1,2s. Nel resto d’Europa i dati sono un po’ diversi e soprattutto più bassi. Il valore medio europeo è pari allo 0,85s,alcuni paesi virtuosi hanno già allineato a standard più bassi i limiti del rumore: in Norvegia ad esempio si ha lo 0,6s, in Francia 0,4s. Il nostro Paese dunque non solo risulta indietro per quanto riguarda i tempi della legislazione, ma anche lontano dagli standard delle soglie del rumore dei paesi europei, dove ci sono limiti del rumore più bassi che migliorano apprendimento e didattica nelle aule.
RUMORE: NEMICO DI ALUNNI E DOCENTI– All’interno delle classi a disturbare la buona acustica è il “tempo di riverberazione”, un insieme di suoni che accumulandosi in spazi ridotti come le aule di scuola peggiorano le condizioni di ascolto per studenti e insegnanti, «all’atto pratico provoca la persistenza dei suoni che si accavallano tra loro, generando rumore e mascherando ad esempio le sillabe del parlato o del fraseggio musicale. Porta inoltre ad una crescita esponenziale dei livelli di pressione sonora a causa del cosiddetto “effetto Lombard”, per il quale un ambiente già rumoroso, tende ad esserlo sempre più per il naturale innalzamento del livello di voce. Proprio come nei locali pubblici». Il rumore è un nemico per gli studenti con carenze uditive, risulta che quando tempi di riverberazione sono pari a 60dB(A) il tasso di errore è superiore al 15%, nelle classi italiane la media si aggira sui 70 dB(A) portando ad un aumento del tasso di errore. Uno studio californiano proprio sul tema ha dimostrato che riducendo il rumore si potrebbero ottenere delle performance intellettuali migliori. Il rumore è nemico anche degli insegnanti, per loro infatti una cattiva acustica comporta dei problemi alla voce e alle corde vocali. Uno studio di alcuni anni fa ha svelato che al 60% degli insegnanti in Europa è stato diagnosticato un problema alle corde vocali proprio in virtù del rumore in classe.
L’AULA SOGNO DI MILANO – Nell’Istituto Cavalieri di Milano, per intervenire sul problema del rumore è stata realizzata un’aula tecnologica, in cui c’è stato un incremento delle condizioni dell’acustica. La classe è stata realizzata con un design acustico specifico, grazie a materiali innovativi. Speciali pannelli fonoassorbenti applicati su soffitti e pareti hanno consentito una riduzione del rumore a vantaggio della chiarezza e di condizioni di ascolto migliori. Il progetto sta avendo dei riscontri positivi sull’apprendimento degli studenti. Nella classe denominata “aula da sogno”, i tempi di riverberazione sono stati ridotti della metà; nell’aula prima i livelli erano a 2,2 secondi, superando anche i limiti previsti dalla legge. C’è stato un incremento anche della definizione del suono che è passata da valori medi del 33% a valori più che raddoppiati del 71%, con picchi fino a 86%.
Carmine Zaccaro