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occupazioni studenti

E’ di poche ore fa l’intervento del direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Lazio, Rocco Pinneri, in merito alle occupazioni che negli ultimi mesi stanno interessando moltissime scuole, sia all’interno della regione, sia sull’intero territorio nazionale.

Gli istituti attualmente in stato di occupazione studentesca nel Lazio sono oltre 40, e questo ha contribuito senza dubbio a inasprire i toni all’interno della nota firmata da Pinneri che riporta come data il 20 dicembre 2021. L’appello che il dirigente fa ai presidi delle scuole coinvolte e non, è di un generale ritorno alla legalità, sciogliendo quindi le proteste che secondo Pinneri stanno violando il diritto costituzionale all’istruzione.

Pinneri: “Denunciate le occupazioni e chiedetene lo sgombero”

“Quest’anno vi sono state varie occupazioni studentesche e alcune sono ancora in
essere.
” Esordisce il direttore generale dell’USR Lazio nella nota diffusa nelle ultime ore, e indirizzata ai dirigenti degli istituti della propria regione, e prosegue: “Siamo tutti consapevoli – voi come il sottoscritto – della delicatezza di tali situazioni, perché coinvolgono minori e soprattutto perché ci rammentano la necessità dell’ascolto.

Violano il diritto costituzionale all’istruzione di quei numerosi studenti che non condividono il ricorso a tale strumento” continua Pinneri e quindi chiede ai presidi: “Per questo motivo vi chiedo, ove vi troviate in questa situazione, di denunciare formalmente il reato di interruzione del pubblico servizio e di chiedere lo sgombero dell’edificio, avendo cura di identificare, nella denuncia, quanti possiate degli occupanti.

È importante che chi occupa capisca che violare il diritto dei loro compagni di scuola a frequentare le lezioni è un fatto grave, oltre che inutile vista la disponibilità di tutti al dialogo senza la necessità di azioni estreme ed illegaliribadisce il dirigente del Lazio.

Al termine delle occupazioni chi provoca danni deve pagare: le parole dell’USR Lazio

Ma l’intervento di Pinneri non si limita a sottolineare l’illegalità della situazione, porta anche alla luce un altro aspetto: i danneggiamenti che gli istituti occupati subiscono durante tali occupazioni, e rimarca: “Molte delle occupazioni già terminate hanno lasciato danni all’interno delle scuole. Danni che non possono avere alcuna valenza politica e che esprimono solo vandalismo: arredi e dotazioni laboratoriali distrutti, infissi e impianti danneggiati, distributori automatici divelti e svuotati degli alimenti e delle monetine, controsoffitti infranti e fatti precipitare, furti a danno dei bar interni ecc.

Il dirigente quindi afferma che i presidi dovrebbero pretendere dei risarcimenti da coloro che vengono identificati e denunciati nel corso dell’occupazione e del successivo sgombero dell’istituto: “Al termine dell’occupazione occorrerà che chiediate a chi è stato identificato di risarcire la spesa per la sanificazione della scuola assieme a ogni eventuale danno, non essendo giusto che se ne debba far carico la collettività, cioè persino quegli studenti che non hanno occupato e che sono stati già danneggiati, per la violenza di alcuni compagni o di esterni, perdendo giorni di lezione”.

E inoltre, Pinneri invita i dirigenti scolastici a prendere provvedimenti anche in termini disciplinari sui ragazzi coinvolti: “Agli occupanti identificati occorrerà anche applicare le misure disciplinari previste dal regolamento interno di ciascuna scuola e dell’occupazione si terrà conto nel determinare il voto in condotta.

Denunce e penalità per chi occupa: ai presidi spetta l’ultima parola

Ovviamente, nonostante l’invito del dirigente Pinneri nel denunciare, far sgomberare, richiedere un risarcimento danni e prendere quindi delle misure disciplinari nei confronti degli studenti coinvolti nelle occupazioni scolastiche, a decidere il da farsi è sempre il preside di ogni istituto, che nella propria autonomia sceglie come agire nella propria scuola.

A intervenire a seguito della nota è stata la presidente dell’ANP Lazio, Cristina Costarelli, che ha dichiarato: “Condivido la nota del direttore Pinneri. Purtroppo in nome di ideali che possono essere pure condivisibili, si crea una frattura all’interno delle scuole a seguito della quale diventa più difficile riuscire a trovare forme di dialogo interne. La manifestazione va bene, ma non nelle forme che hanno scelto gli studenti”, spiega a Orizzonte Scuola, la preside del liceo Newton di Roma.