
Per scongiurare il rischio di una nuova Dad saranno necessarie contromisure tempestive ed efficaci. A partire dal nodo mascherine che divide la maggioranza e la comunità scientifica, fino ad arrivare ai moderni sistemi di aerazione di cui la regione Marche è stata pioniera. E adesso anche la SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale) si unisce all'appello disperato degli scienziati chiedendo misure urgenti.
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Aerazione nelle scuole, il SIMA: “Mancano linee guida”
La società esprime tutte le perplessità per una situazione cui non è stato ancora posto rimedio nelle scuole: limitare la trasmissione aerea del virus con misure efficaci. Le parole del Presidente Alessandro Miani sono chiare: ”Nonostante le evidenze scientifiche sulle modalità di trasmissione del virus, sul tema scuola in Italia qualcosa si è fermato, o meglio non si è mai partiti col piede giusto. Mancano del tutto delle linee guida sulla tipologia di interventi realizzabili negli istituti e sulle tecnologie più idonee per ogni tipo di esigenza, e i presidi sono abbandonati a se stessi senza una guida per orientarsi, con lo Stato che demanda tutte le decisioni alle singole scuole in nome dell’autonomia scolastica” esordisce il Presidente del SIMA.
Possibilità di contagio all'1% con buona qualità dell'aria
L'importanza di monitorare l'ambiente classe è fondamentale in un'ottica di prevenzione e di limitazione dei contagi. I moderni strumenti a disposizione potrebbero offrire, in questo senso, una soluzione davvero efficace, come rivela Miani: ”Poiché abbiamo prove sufficienti che la qualità dell’aria indoor in classe ha un impatto sulla salute degli studenti, è molto importante adottare tutte le misure necessarie per garantire una ottimale qualità dell’aria a scuola. Il monitoraggio continuo della CO2 nelle aule con dispositivi smart a semaforo scientificamente validati (tecnologie NDIR e PAS) è un affidabile indicatore indiretto del rischio di diffusione infettiva in caso di alunni o docenti contagiati, tanto che la probabilità di contagio da COVID si riduce fino a meno dell’1% se si riesce a garantire livelli ottimali di qualità dell’aria in classe”.