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sima aerazione in classeAd un mese dalla chiusura della scuola fervono già i preparativi per il ritorno in classe a settembre. Sì perché la risalita dei contagi e l'impennata dell'indice di trasmissibilità impongono una riflessione al mondo della scuola in vista del prossimo anno scolastico.


Per scongiurare il rischio di una nuova Dad saranno necessarie contromisure tempestive ed efficaci. A partire dal nodo mascherine che divide la maggioranza e la comunità scientifica, fino ad arrivare ai moderni sistemi di aerazione di cui la regione Marche è stata pioniera. E adesso anche la SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale) si unisce all'appello disperato degli scienziati chiedendo misure urgenti.

Aerazione nelle scuole, il SIMA: “Mancano linee guida”

La società esprime tutte le perplessità per una situazione cui non è stato ancora posto rimedio nelle scuole: limitare la trasmissione aerea del virus con misure efficaci. Le parole del Presidente Alessandro Miani sono chiare: ”Nonostante le evidenze scientifiche sulle modalità di trasmissione del virus, sul tema scuola in Italia qualcosa si è fermato, o meglio non si è mai partiti col piede giusto. Mancano del tutto delle linee guida sulla tipologia di interventi realizzabili negli istituti e sulle tecnologie più idonee per ogni tipo di esigenza, e i presidi sono abbandonati a se stessi senza una guida per orientarsi, con lo Stato che demanda tutte le decisioni alle singole scuole in nome dell’autonomia scolastica” esordisce il Presidente del SIMA.

Possibilità di contagio all'1% con buona qualità dell'aria

L'importanza di monitorare l'ambiente classe è fondamentale in un'ottica di prevenzione e di limitazione dei contagi. I moderni strumenti a disposizione potrebbero offrire, in questo senso, una soluzione davvero efficace, come rivela Miani: ”Poiché abbiamo prove sufficienti che la qualità dell’aria indoor in classe ha un impatto sulla salute degli studenti, è molto importante adottare tutte le misure necessarie per garantire una ottimale qualità dell’aria a scuola. Il monitoraggio continuo della CO2 nelle aule con dispositivi smart a semaforo scientificamente validati (tecnologie NDIR e PAS) è un affidabile indicatore indiretto del rischio di diffusione infettiva in caso di alunni o docenti contagiati, tanto che la probabilità di contagio da COVID si riduce fino a meno dell’1% se si riesce a garantire livelli ottimali di qualità dell’aria in classe”.

Regione Marche, l'esempio da seguire

Ma non solo. Le alternative sono numerose e tutte estremamente valide: ma occorre agire. Al riguardo il SIMA prende come esempio l'ottima amministrazione della regione Marche che non ha perso tempo e si è mossa prima di tutti. ”L’alternativa sono i sistemi ventilazione meccanizzata (VMC) dell'aria, già usati con successo nella Regione Marche, (abbinabili sia al monitoraggio della CO2, sia ai dispositivi di sanificazione al triossido di tungsteno), in grado di diluire i contaminanti biologici dell'aria (virus e batteri in primis) grazie all'immissione di aria nuova prefiltrata dall'esterno e sottrazione di aria viziata interna” sostiene Miani. ”Anche i purificatori d'aria con filtri HEPA ad alte prestazioni o con filtri DFS (purificazione disinfettante) per la rimozione di nanoparticelle, la cosiddetta filtrazione nanometrica di particelle fino a venti volte più piccole del coronavirus, sono un'ottima soluzione per mitigare il rischio airborne del virus e sono stati utilizzati in tutti i principali Distretti scolastici USA” conclude la Società Italiana di Medicina Ambientale.