
Nonostante la nuova variante ancora non c'è nessuna novità sul ritorno: dalle linee guida ai protocolli di sicurezza, tutto è fermo ma, andiamo a vedere più nel dettaglio com'è la situazione.
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L'assenza delle nuove linee guida
La data di consegna per il nuovo decreto sulle linee guida per l'adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di ventilazione era fissata per il 20 marzo 2022 ma nessun aggiornamento è ancora arrivato a tal punto da spingere i presidi a sottoscrivere un petizione indirizzata al governo in cui si chiede il comportamento da adottare per il nuovo anno scolastico.Tanti i dubbi che rimangano senza una risposta come quello sul dover indossare la mascherina in classe viste le tante dichiarazioni contrastanti tra loro. A questo si aggiunge anche che l'Organizzazione mondiale della Sanità ha riconosciuto che la trasmissione aerea è difatti la modalità prevalente di contagio. Quest'ultima, a livello scolastico, potrebbe essere limitata con la ventilazione meccanica controllata che garantirebbe ricambi d'aria proporzionali alle dimensioni delle classe e al numero di studenti.
La ventilazione meccanica controllata unica alternativa alle mascherine?
Nel frattempo non mancano gli appelli del mondo della scienza alla politica affinché si proceda con l'installazione della ventilazione meccanica controllata nelle scuole italiane. Così come ha evidenziato sul Corriere della Sera Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano:"E' fondamentale lavorare ora per adeguare i sistemi di ventilazione nelle scuole italiane per garantire l’attività didattica in presenza".Alle sue parole fanno eco su Repubblica quelle del virologo Roberto Burioni che sottolinea come l'unica alternativa alle mascherine in classe sia "quella di garantire un adeguato ricambio d’aria nelle aule: esistono soluzioni tecnologiche che possono garantire un’ottima ventilazione anche in ambienti normali. Però queste soluzioni devono essere messe in atto, e questo non sta accadendo. Con le aule scolastiche dotate di un adeguato ricambio d’aria ci troveremo già pronti a ostacolare il contagio".
La ventilazione meccanica controllata: gli investimenti in Europa e i costi
Visti i nuovi riscontri dell'Oms, secondo i dati di giugno raccolti dal sito francese Nousaerons, il Canada ha stanziato 32 euro a studente per migliorare la qualità dell’aria nelle scuole, seguono gli gli Stati Uniti con 30 euro, l’Olanda con 21 euro, l’Irlanda con 12 euro, Germania e Francia 8 euro. Mentre i primi tre Paesi stanno puntando sul miglioramento della ventilazione meccanica controllata nelle scuole, la Germania sta puntando sui purificatori portatili e l'Italia? Il nostro Paese non compare nell'elenco.Ma quanto verrebbe a costare dotare ogni classe della ventilazione meccanica controllata? Secondo Giorgio Nuonanno, ingegnere e professore di Fisica tecnica ambientale all’Università degli Studi di Cassino, nominato esperto nel gruppo di lavoro dell’Oms sulla ridefinizione delle modalità di trasmissione degli agenti patogeni respiratori e interpellato dal Corriere della Sera:"Un sistema del genere costa circa 4.000 euro a classe, anche se il costo unitario si riduce all’aumentare del numero di installazioni. Può sembrare una spesa, ma in realtà è un investimento".
Lo stesso infatti ribadisce come un investimento del genere verrebbe a costare meno delle mascherine:"Le FFP2 costano circa un euro l’una, spesa che va moltiplicata per 25 studenti in media a classe per 200 giorni di scuola. Ogni anno per ogni classe si spendono 5.000 euro di mascherine, più di quanto costerebbe un impianto di ventilazione meccanica controllata, con la differenza che le mascherine sono un costo puro, mentre l’impianto rappresenterebbe un investimento in grado di proteggere non solo dal Covid-19, ma da tutti i batteri e i virus a trasmissione aerea".
Gli studi sui rischi del contagio: ventilazione meccanica controllata e mascherine a confronto
A confermare l'efficacia della ventilazione meccanica al fine di contrastare il Covid19 è anche una ricerca condotta dalla Fondazione Hume in collaborazione con l’Università degli Studi di Cassino dove viene dimostrato come la ventilazione meccanica nelle aule, a seconda della portata di aria, abbatte il rischio di contagiarsi tra il 40% e l’80%.Per quanto riguarda, invece, la capacità delle mascherine di limitare il contagio, uno studio in pre stampa condotto in North Dakota ha confrontato due diversi distretti scolastici: da una parte in uno si usava la mascherina, dall'altra non era prevista. I risultati dello studio mostrano come non vi siano differenze nei rispettivi tassi di infezione, di conseguenza, l'impatto della mascherina in classe è limitato o nullo rispetto al numero di infezioni.
Paolo Di Falco