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Ritorno in classe, il rischio varianti c'è: si punta sui tamponi rapidi
L’emergenza sanitaria non si è ancora arrestata ma il nuovo Governo è già al lavoro per elaborare nuove misure per contenere la diffusione dei contagi. Negli ultimi giorni il premier Draghi si è anche espresso sulle nuove direttive che presto le scuole potranno seguire: si conta di far ritornare, al più presto e in sicurezza, tutti gli studenti in presenza.
Per farlo, però, bisognerà “rivedere il disegno del percorso scolastico annuale distribuendolo su più fasce orario” e avviare in tempi immediati un sistema di tamponi rapidi anche nelle scuole.

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Ritorno a scuola: bisogna rimodulare l’orario scolastico

Dopo mesi di didattica a distanza tutti gli studenti potrebbero ritornare in presenza e in sicurezza tra i banchi di scuola. È questo l’auspicio del nuovo Premier Mario Draghi, che parlando al Senato, ha presentato alcune idee per far ritornare la scuola alla normalità. Il primo passo riguarderebbe la rimodulazione dell’orario scolastico secondo le esperienze già vissute dall’inizio della pandemia. Più nello specifico, il Presidente del Consiglio ha dichiarato che non bisognerà solo far tornare docenti e studenti ad un “orario scolastico normale” ma anche far loro “recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà”. Recuperare le ore di didattiche perse sarebbe possibile avviando un’accelerazione negli orari, nei giorni della settimana – includendo anche il sabato negli istituti in cui non è più una realtà – e sfruttando il mese di giugno. Anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi condividerebbe la stessa posizione del neo Premier: a Repubblica ha infatti spiegato che la nuova linea di intervento dovrebbe tener conto di quella “fascia che ha sofferto la didattica a distanza e in particolare gli adolescenti del Sud e delle aree interne”.

Guarda il video con 10 consigli per svolgere la Dad in sicurezza.

Ritorno a scuola, la proposta: tamponi rapidi e coinvolgimento della Protezione Civile e dell’esercito

Sempre a Repubblica, il ministro dell’Istruzione Bianchi ha spiegato che in questi giorni è stato avviato un progetto con il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo. L’idea sarebbe quella di istituire dei “pronto intervento sanitari” con unità mobili in tutte le città in grado di intervenire celermente nella scuola in cui viene segnalato un cluster di coronavirus per “identificarlo, circoscriverlo e avviare in tempi immediati i tamponi necessari per dare certezze a studenti e docenti e non chiudere l'intera struttura scolastica”. L'idea, già proposta precedentemente, questa volta potrebbe vedere la luce grazie al coinvolgimento della Protezione Civile e dell’Esercito che ha già una forte specializzazione medica.