
Ma il dirigente scolastico non ci sta e annuncia la sua intenzione di fare ricorso, come fa sapere ‘La Provincia di Cremona’. “Sono entrato in ruolo nel 1984 e da allora ho fatto un solo giorno di malattia”.
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Interruzione del trattenimento di servizio via mail per il preside
Il 15 novembre è la data che segna la conclusione del lungo percorso professionale del dirigente scolastico, che diversi anni era preside in un istituto di Crema. La sua pensione è stata annunciata in modo repentino attraverso una mail inviata dall'Ufficio Scolastico Regionale, un gesto che il dirigente ha definito un trattamento inaudito e irrispettoso, persino per gli “sguatteri”.Stando a quanto segnala ‘La Provincia di Cremona’, a 67 anni, il preside ha visto interrompersi il suo “trattenimento in servizio”, una proroga precedentemente concessa per l'anno scolastico in corso. La revoca, che sarebbe stata emanata dalla Corte dei Conti, ha colto tutti di sorpresa, lasciando la comunità scolastica di stucco: docenti, personale non docente e genitori, molti dei quali visibilmente commossi, hanno reagito con tristezza alla notizia. Dalla comunicazione del sollevamento dell’incarico, la reggenza è andata in mano a un altro preside.
Il preside: “Se premiare il merito è questo… Allora meglio emigrare”
Il preside sostiene che la normativa vigente gli avrebbe permesso di rimanere in servizio per un periodo massimo di tre anni. Nonostante il consenso dell'Ufficio Scolastico Regionale e del Ministero, la sua richiesta, insieme a quella di altri 16 dirigenti lombardi, è stata respinta dalla Corte dei Conti. Questa decisione ha gettato nel caos il futuro di 17 istituti, con il rischio di paralizzare le attività scolastiche. “Sono entrato in ruolo nel 1984 e da allora ho fatto un solo giorno di malattia”, ha spiegato amaramente il dirigente. “A scuola ci stavo dalle 8:30 alle 20:30, facendo cinque giorni di ferie l’anno. Avrei voluto fare il liceo musicale per avere il primo istituto in Italia, con continuità musicale dal nido alle superiori. Mi hanno bloccato. Se premiare il merito, come vuole il Ministero, è questo… Allora meglio emigrare”. I suoi progetti, infatti, come quello di creare il primo istituto italiano con un percorso musicale continuo, sono stati bruscamente interrotti. Quello che rimane è un senso di delusione, soprattutto dopo tutto l’impegno profuso in questi anni.Ma il preside non ha intenzione di arrendersi. Da qui l’intenzione di procedere per vie legali nel tentativo di comprendere le motivazioni dietro questa decisione a prima vista inspiegabile. In più, correrebbe anche il rischio di un ritardo nel processo di pensionamento, il che non fa che aggiungere un sovrappiù di frustrazione alla sua situazione già complicata.
Il presidente dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi), Antonello Giannelli, ha definito “scandaloso” quel che è accaduto ai colleghi. Così ha parlato a ‘Il Fatto Quotidiano’: “Sono decisioni estemporanee, sconnesse dalla realtà della scuola dopo che un provvedimento era stato vagliato e vidimato dall’Usr”.