
Ora ad aspettarlo in Italia c’è un premio, che la preside spera di potergli consegnare di persona. Ma per il momento dello studente non si hanno notizie, come fa sapere il ‘Corriere della Sera’, che mesi fa si era anche occupato di intervistare il ragazzo. Le uniche informazioni che si hanno su di lui vengono da due lettere mandate dallo stesso Roman alla scuola: “Non importa quanto sia triste, a volte devo cambiare vita”.
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La storia di Roman, lo studente con la media del 10
Roman Chaika era arrivato in Italia nel luglio 2022. Al ‘Corriere’ aveva raccontato del suo viaggio in macchina con i genitori: prima l’ingresso dal Friuli, poi giù fino ad arrivare a Termini e a Moricone, vicino Palombara. Infine l’accoglienza nel convento dei Passionisti. E da lì una nuova vita, anche e soprattutto grazie alla scuola. Roman era infatti uno studente prodigio, che in poco tempo era riuscito a far sua la lingua e a conquistarsi una media praticamente perfetta. “Lui aveva cominciato le lezioni a settembre”, ha ricordato la preside del liceo scientifico Peano, Roberta Moncado, come riporta il ‘Corriere’. “Inizialmente parlando inglese, ma già a dicembre sapeva parlare e scrivere perfettamente in italiano, subito aveva raggiunto una media che sfiorava il 10”. Poi l'anno scolastico era finito. A settembre, tutti si aspettavano di rivederlo in classe, insieme ai ragazzi della 3B, ma così non è stato.Ad attenderlo qui in Italia c’è un premio, 350 euro e una menzione speciale per “il proficuo impegno nell'attività di studio”. La speranza manifestata dalla sua ex preside è quella di poterglielo consegnare di persona: “Abbiamo scritto ai suoi genitori: speriamo!”. Ma le cose non sono così semplici. Roman era fuggito dall’Ucraina l’estate scorsa, a 16 anni, ed era stato accolto calorosamente dal liceo scientifico Peano di Monterotondo. Purtroppo, da quando è dovuto tornare in Ucraina dopo la fine del programma di accoglienza, di lui non si hanno più notizie. Si dice che si trovi a Glasgow, ma sono solo voci, anche perché il suo numero di cellulare italiano non è più attivo. Rimangono però le sue due lettere, inviate di recente alla scuola.
Lettera del 13 settembre: “Magari tutto andrà bene e tornerò”
La prima lettera porta la data del 13 settembre. Roman non sembra ancora aver perso le speranze di poter tornare.“Sono Roman Chaika, alunno della 3B. Domani inizia il nuovo anno scolastico. E posso già dire con assoluta certezza che non potrò iniziarlo con voi. Un mese fa dovevamo lasciare l'Italia soleggiata e ospitale. Siamo partiti per l'Ucraina. È stato necessario. In Ucraina è ancora in corso la guerra e la nostra città è costantemente bombardata. Pertanto, non resteremo lì. Ma non è possibile tornare all’inizio dell’anno scolastico. Penso che entro un mese saprò con certezza se potrò tornare in Italia. C'è un'altra sfumatura che può cambiare i piani. Il programma per l'accoglienza degli ucraini a Moricone sta per concludersi. Nel mese di ottobre il monastero potrebbe chiuderci le porte. Ciò significa che potremo essere reinsediati ovunque in Italia. I miei genitori non hanno lavoro né alloggio in Italia. È improbabile che ci trasferiremo a Monterotondo. Voglio in ogni caso ringraziare tutto lo staff del liceo. La preside, i professori e le professoresse, i miei compagni di classe, che insieme mi hanno insegnato e sostenuto, mi hanno portato in gita e ho trascorso del tempo in una pizzeria vicino alla scuola. Non ho mai ricevuto un'accoglienza così calorosa. E quando penso all’Italia, prima penserò sempre di voi. Magari tutto andrà bene e tornerò. Ne posso parlare un po' più tardi. Un abbraccio, grazie a tutti”.
Lettera del 20 ottobre: “Sono triste nell'informarvi che non potrò tornare”
E infine la seconda lettera, che risale invece al 20 ottobre. Quella in cui Roman comunica la triste notizia.“Buongiorno, cara presidente, professori e compagni di classe. Non importa quanto sia triste, a volte devo cambiare vita. Del resto non è la prima volta negli ultimi due anni. Sono triste nell'informarvi che non potrò tornare al liceo e continuare i miei studi. Mentre aspettavamo la decisione della prefettura riguardo alla nostra permanenza a Moricone, è arrivata la notizia che il nostro programma stava chiaramente finendo. Ci siamo trasferiti in un altro paese. E studio in una nuova scuola ormai da un mese. Desidero esprimere la mia profonda gratitudine alla presidente Roberta Moncado, alla professoressa Rosati, alla professoressa Sessa, al professore Baffo, alla professoressa Petrelli, alla professoressa Finozzi, al professore Giarizzo, alla professoressa Foti e alla professoressa Vaccari, hanno creduto in me e mi hanno insegnato. Vorrei soprattutto ringraziare i miei compagni di classe che mi hanno circondato di amore e cura. Spero di vedervi un giorno. Scusate se non ho soddisfatto le vostre aspettative. Mi è piaciuto molto il liceo Peano e l'atmosfera di comprensione reciproca che mi circondava”.