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riforma tecnici e professionaliPrende lentamente forma il piano per riformare i percorsi tecnici e professionali. Ieri il Senato ha dato il via libera al ddl governativo che riforma l’istruzione tecnico-professionale con l’introduzione del nuovo modello 4+2.


La commissione VII – Istruzione, Ricerca, Cultura – ha approvato il disegno di legge del Ministro Valditara che, con tutta probabilità, verrà calendarizzato in aula per l'inizio del 2024. La rimodulazione punta a creare un percorso sinergico all'interno della filiera professionale, che vedrà protagonisti gli istituti scolastici e i cosiddetti ITS, la rete degli Istituti Tecnologici Superiori.

Le principali novità della riforma dei percorsi tecnici e professionali

Tra le principali novità, la riforma targata Giuseppe Valditara mira a ridurre il ciclo scolastico degli istituti tecnici e professionali: dai cinque attuali si passerebbe a quattro. Ma la vera sfida sarà riuscire a creare un raccordo preferenziale tra gli istituti professionali di Stato (quelli di formazione scolastica) e gli istituti di formazione superiore (che rispondono alle regioni), tra cui gli Ifp e gli Iefp e, appunto, anche gli ITS. Ribattezzati ITS Academy, si tratta di percorsi formativi post-diploma della durata di due anni altamente professionalizzanti.

Gli studenti che prenderanno il diploma di Maturità in un istituto professionale avranno un accesso preferenziale all'accademia superiore, gli ITS appunto. Nella nuova riforma anche le Prove INVALSI giocheranno un ruolo importante: chi dovrà passare attraverso la formazione regionale (quindi iscriversi agli ITS), riceverà una certificazione da parte di INVALSI circa le competenze acquisite tra i banchi: questa certificazione consentirà l’approdo al livello superiore di studi. Se tutto dovesse filare liscio, è molto probabile che la riforma veda la luce già nella stagione 2024/2025.

“Si tratta di una riforma ambiziosa”, è assicura il Ministro Valditara, intervistato da 'La Repubblica'. Il numero uno del MIM ha inoltre affermato che questa riforma è “molto attesa dalle scuole e dal mondo produttivo. Avremo una filiera della formazione tecnica e professionale di serie A, grazie al potenziamento delle discipline di base e all’incremento di quelle laboratoriali e professionalizzanti. Sarà più forte il raccordo fra scuola e impresa, si punterà sull’internazionalizzazione e la ricerca. Il nostro obiettivo è che i giovani abbiano la preparazione adeguata per trovare più rapidamente un impiego qualificato e che le imprese abbiano le professionalità necessarie per essere competitive”.

I Presidi chiedono la proroga

C'è però chi leggittimamente predica calma. Sono i presidi, sulle cui spalle poggiano spesso oneri e incombenze sempre più stringenti. Secondo l'Associazione nazionale dei presidi, i tempi per la presentazione delle candidature per gli istituti sono stretti: la finestra, infatti, è partita l'11 dicembre e terminerà solo il 30 del mese. In un periodo, tra l'altro, che prevede la sospensione delle attività didattiche: “Le scuole che intendessero partecipare alla sperimentazione dovranno quindi fare uno sforzo per costruire in poco tempo l’accordo di rete previsto dall’avviso: istituti scolastici, imprese, istituzioni formative accreditate dalle Regioni, ITS Academy, università, accademie e conservatori” scrive Anp Puglia che aggiunge “acquisire le deliberazioni degli organi collegiali al loro interno”. I presidi chiedono dunque una proroga ”necessaria per dare la dovuta informazione alle famiglie degli alunni che si vorranno iscrivere al primo anno del nuovo ciclo. Le operazioni di iscrizione per il prossimo anno devono essere possibili fino al 10 febbraio 2024”.