Paolo.Ferrara
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pagelle nel mondo
Apprendimento, conoscenze, capacità e comportamento di un alunno all’interno dell’ambiente scolastico: tutti questi punti sono racchiusi nella valutazione scolastica che cambia da Paese a Paese tra giudizi, numeri e lettere.
In Italia il metodo più usato consiste nella griglia di valutazione che parte da un voto minimo a un voto massimo, ovvero da 1 a 10. E negli altri Paesi? Come quanto sono diverse le nostre pagelle dal resto del mondo? Ecco una panoramica con alcuni metodi di valutazione scolastica sparsi nel mondo.

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Valutazioni scolastiche in America

Così come in Italia, anche in Argentina, Messico e Brasile, la valutazione scolastica parte da un massimo di 10 ad un minimo di 1. Se in Italia la sufficienza si raggiunge con il 6, in Argentina basta un 4 e in Brasile un 5. In Bolivia la situazione è simile ma al posto dei numeri ci sono le percentuali: il massimo equivale al 100%, il minimo allo 0% e la sufficienza al 50%.
Negli Stati Uniti d’America la valutazione, invece, si base sulle lettere dell’alfabeto:
  • A: 90-100%
  • B: 80-89%
  • C: 70-79%
  • D: 60-69%
  • E/F: 0%-59%
  • In tutti questi casi, alla fine dell’anno, viene consegnata una pagella con valutazioni espresse in lettere o numeri a seconda del metodo di valutazione nazionale di riferimento.

    Valutazioni scolastiche in Europa

    Solo Albania e Romania hanno un metodo di valutazione simile a quello italiano. In Austria e in Germania, infatti, la valutazione da un massimo di 1 (eccellente) a un minimo di 5 (insufficiente). In Bosnia ed Erzegovina, i voti da 5 a 1 sono usati nelle scuole primarie e secondarie, mentre da 10 a 5 nelle università. In Danimarca, invece, le valutazioni vanno da -3 (gravemente insufficiente) a 12 (eccellente). In Francia, inoltre, si va da 0 (voto minimo) a 20 (voto massimo) e la sufficienza si raggiunge con il 10. In Russia, Macedonia la valutazione è crescente a 1 a 5. In Gran Bretagna, infine, le valutazioni sono espresse attraverso le lettere così come negli Stati Uniti.

    L’uso dei voti, però, non è stabilito per ogni grado scolastico: in Gran Bretagna e in Francia, infatti, gli alunni della nostra scuola italiano non ricevuto voti o lettere ma valutazioni sulle competenze. In Inghilterra, ad esempio, non ci sono veri e propri voti ma vi è scritto se un alunno ha raggiunto, ha superato, è quasi arrivato o è sotto alle “end of the year expectations” (aspettative di fine anno). Nello stesso annual report c’è anche una parte scritta dall’alunno stesso che descrive il suo vissuto scolastico. In Francia, gli alunni non hanno pagelle coi voti, ma solo una valutazione sulle competenze decise dal ministero (acquisite, non acquisite, superate).

    Valutazioni scolastiche in Asia

    In Corea del Sud, Giappone e Cina si usano voti in centesimi: il massimo è dato da 90%-100%, il minimo da 0%-59%. Solo ad Hong Kong (Cina) si utilizza il sistema di valutazione anglosassone, dunque da F (insufficienza) ad A (eccellenza). In India il metodo è simile a quello anglosassone ma con alcune differenze: i voti sono C, B, B+, A, O, dove C corrisponde al voto minimo mentre O al voto massimo. In Iran, Kazakistan, Libano, Malaysia, Nepal e Pakistan si utlizza il sistema anglosassone standard.
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