Lucilla Tomassi
Autore
valutazioni scuola elementare 2021

Con l’inizio del nuovo anno, arrivano anche le novità, come quella riguardante i ragazzi della scuola primaria. Infatti per loro a partire dal 2021 cambiano le valutazioni sulla pagella: via i vecchi voti numerici che hanno accompagnato i bambini finora, e benvenuti ai giudizi descrittivi. Ma cosa sono e in base a cosa vengono assegnati? Scopriamo tutto sulla nuova valutazione della scuola elementare.

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I quattro livelli dei nuovi giudizi della scuola elementare

A partire dal 2021 i voti in pagella assegnati ai ragazzi delle scuole primarie verranno rimpiazzati dai cosiddetti giudizi descrittivi, che si riferiscono agli obiettivi oggetto di valutazione definiti nel curricolo d’istituto e che sono correlati a differenti livelli di apprendimento. I livelli individuati dal Ministero dell’Istruzione sono in totale quattro, come riportato anche dalle linee guida fornite dal MI stesso:

  • Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.
  • Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.
  • Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.
  • In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.

In base a cosa si definiscono i livelli?

Dopo aver preso visione dei differenti livelli di apprendimento, il Ministero dell’Istruzione, all’interno delle sue linee guida, offre anche indicazioni precise agli insegnanti in merito a come assegnare i diversi livelli, spiegando che “I livelli sono definiti sulla base di dimensioni che caratterizzano l’apprendimento e che permettono di formulare un

  • giudizio descrittivo. È possibile individuare, nella letteratura pedagogico-didattica e nel confronto fra mondo della ricerca e mondo della scuola, quattro dimensioni che sono alla base della definizione dei livelli di apprendimento.
  • “ E queste quattro dimensioni sono:

    • l’autonomia dell’alunno nel mostrare la manifestazione di apprendimento descritto in uno specifico obiettivo. L’attività dell’alunno si considera completamente autonoma quando non è riscontrabile alcun intervento diretto del docente;
    • la tipologia della situazione (nota o non nota) entro la quale l’alunno mostra di aver raggiunto l’obiettivo. Una situazione (o attività, compito) nota può essere quella che è già stata presentata dal docente come esempio o riproposta più volte in forme simili per lo svolgimento di esercizi o compiti di tipo esecutivo. Al contrario, una situazione non nota si presenta all’allievo come nuova, introdotta per la prima volta in quella forma e senza specifiche indicazioni rispetto al tipo di procedura da seguire;
    • le risorse mobilitate per portare a termine il compito. L’alunno usa risorse appositamente predisposte dal docente per accompagnare il processo di apprendimento o, in alternativa, ricorre a risorse reperite spontaneamente nel contesto di apprendimento o precedentemente acquisite in contesti informali e formali;
    • la continuità nella manifestazione dell'apprendimento. Vi è continuità quando un apprendimento è messo in atto più volte o tutte le volte in cui è necessario oppure atteso. In alternativa, non vi è continuità quando l’apprendimento si manifesta solo sporadicamente o mai.

    Come saranno le pagelle?

    Ma quindi una domanda sorge spontanea: come cambieranno le pagelle delle scuole primarie? Ebbene, anche a questa domanda la risposta è fornita dallo stesso documento citato finora, ripreso anche dal Corriere.it, che ha riportato come l’ordinanza del 4 dicembre lascia inoltre liberi i docenti di usare voti, stelline, parole o qualsiasi strumento durante l’anno che dia loro la possibilità di tracciare l’andamento dello studente e nel corso della cosiddetta valutazione in itinere, l’importante è che la scheda di valutazione sia uniformata ai livelli. E nel frattempo le piattaforme dei vari registri elettronici si stanno muovendo nella direzione di uniformare i criteri con i loro menù a tendina, affinché la valutazione periodica e finale degli apprendimenti sia improntata ai livelli e sia rigorosamente uniforme.

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