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Dopo l’aggiornamento del trattamento dei dati e della privacy messo recentemente in atto da parte di WhatsApp, con anche il messaggio comparso nell’ultimo mese su tutti gli smartphone in cui si mettevano a conoscenza gli utenti di questo grande cambiamento, sono stati in molti a decidere di cambiare app di messaggistica.

Ecco perché ultimamente si sta parlando sempre più dell’ascesa di un'applicazione dedita al mettere in contatto le persone tramite messaggi: Signal. Ma quali sono effettivamente le differenze tra le due app? Scopriamolo insieme.

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In questi ultimi giorni si sta facendo un gran parlare di Signal, in quanto è al primo posto tra le app più scaricate in diversi Paesi. Ma come mai? Se ve lo foste perso, tutto è nato quando WhatsApp ha deciso di aggiornare le informazioni sulla privacy e il trattamento dei dati degli utenti che la usano: infatti, da febbraio in poi, se si accettano le nuove condizioni imposte dall’app, WhatsApp potrà usare i dati raccolti anche dal vostro dispositivo per rivenderli sia a Facebook che a terze parti. Tutto ciò ha portato molti utenti dell’app a cercare una nuova applicazione di messaggistica su cui spostarsi. Tra le più note e sicure, molti hanno scelto Telegram, altri invece sono approdati su Signal, l’app open-source che non detiene alcun dato degli utenti sui suoi server e che protegge le conversazioni al suo interno con algoritmi di crittografia open.

WhatsApp e Signal: ci sono differenze?

Esistono effettive differenze tra WhatsApp e Signal? Ebbene , anche se sono molti anche i punti in comune: ma andiamo con ordine. Visto che il motivo per il quale molti utenti stanno preferendo Signal a WhatsApp dopo l’aggiornamento sulla privacy che la nota app ha messo in atto, una delle differenze più lampanti tra le due è proprio la questione riguardante la sicurezza e la privacy degli utenti. Signal infatti è stata una delle prime app di messaggistica ad adottare la crittografia end-to-end, ripresa successivamente anche da WhatsApp, idem per i messaggi che si autodistruggono, già messi a punto da Signal, e che WhatsApp sta cercando di rincorrere ma senza aver ancora rilasciato l’aggiornamento definitivo. Inoltre su Signal è possibile utilizzare la tastiera dello smartphone in modalità incognito, in questo modo il vostro dispositivo non memorizzerà le parole utilizzate e non potrà utilizzarle in alcun modo. Infine, un altro punto a favore di Signal è l’utilizzo del codice in open-source: ovvero l’uso di un codice che qualsiasi utente può analizzare, per studiarlo e scoprire eventuali bug e vulnerabilità. Proprio per questo motivo è più semplice per gli sviluppatori di Signal risolvere eventuali problemi di sicurezza e intervenire immediatamente sul codice.

Che differenze ci sono per la privacy tra WhatsApp e Signal?

Dopo aver elencato tutte le differenze tra le due app di messaggistica, una domanda sorge spontanea: ci sono effettive differenze riguardo la privacy tra le due app? Ebbene, almeno al momento, sembrerebbe di no. Infatti, come già detto, entrambe le app usano un sistema molto sicuro di crittografia end-to-end del tutto simile tra loro. Inoltre, è stata la stessa WhatsApp negli scorsi giorni a puntualizzare che i cambiamenti riguardanti la privacy degli utenti non saranno messi in campo in Europa. Dunque, se siete ancora in dubbio se passare da un’app all’altra, è bene analizzare tutti gli aspetti della questione e con consapevolezza scegliere la migliore secondo voi, sempre tenendo a mente che è possibile anche usarle entrambe per scopi diversi.