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ail ogni dono un nodo

Portare il volontariato a scuola significa dare la possibilità ai ragazzi di vivere un’esperienza unica di partecipazione, impegno sociale e attenzione verso l’altro. È un modo per far crescere cittadini consapevoli e responsabili, verso se stessi e verso il prossimo.

Così nasce Ogni dono è un nodo, un progetto sull'educazione alla salute e alla cultura del volontariato ideato e promosso da AIL - Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma - rivolto ai ragazzi degli ultimi due anni delle superiori. Gli studenti avranno modo di conoscersi meglio e potenziare le proprie abilità di vita e saranno attori protagonisti del processo grazie al metodo della peer education.

È fondamentale far conoscere anche alle nuove generazioni questo modo semplice per essere protagonisti di un mondo che si evolve in termini positivi e solidali. “Ogni dono è un nodo” infatti consiste in un’esperienza concreta che insegna valori spesso dimenticati tra libri di scuola e routine quotidiana: responsabilità, impegno e, soprattutto, empatia verso gli altri.

E se ancora non hai mai provato, è perché forse non sai quanto è facile: noi di Skuola.net ti spieghiamo quello che dovresti sapere sul progetto “Ogni dono è un nodo”, raccontandoti le storie di chi vi ha preso parte. Continua a leggere per saperne di più!

Indice:

  1. Donare per crescere: 5 motivi per cui la donazione fa bene a tutti
  2. AIL e il progetto “Ogni dono è un nodo” nelle scuole: come funziona? 
  3.  “Appena diventerò maggiorenne voglio superare le mie paure e diventare donatore”: l’esperienza raccontata dagli studenti che hanno preso parte al progetto

Donare per crescere: 5 motivi per cui la donazione fa bene a tutti

Da oltre cinquant’anni, l’AIL - Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma - è in prima linea per sostenere la ricerca, l’assistenza ai pazienti e la promozione della cultura della solidarietà. Non si tratta solo di informare e sensibilizzare: AIL porta avanti un lavoro quotidiano fatto di cure, sostegno alle famiglie e informazione costante nel tempo.

Una missione di supporto da cui nasce “Ogni dono è un nodo”, il progetto pensato per le scuole, che trasforma il gesto della donazione e dell’impegno per il prossimo in un filo capace di unire persone, anche giovanissime. 

L’idea di fondo è semplice ma potente: i giovani coinvolti, tramite il confronto tra pari, acquisiscono capacità preziose come l’ascolto, la responsabilità, la consapevolezza di sé. Questo metodo promuove stili di vita positivi improntati alla partecipazione, alla legalità e all’aiuto reciproco.

Non si tratta soltanto di acquisire nuove conoscenze: esperienze di questo tipo permettono di sviluppare anche competenze trasversali preziose, dalla capacità di comunicare al lavoro di squadra, fino alla leadership. Non sei convinto? Ecco 5 motivi per cui ne vale la pena:

#1 Imparerai cos’è l’empatia: Mettersi nei panni di chi ha bisogno è una lezione di umanità che nessun manuale può insegnare. 

#2 Cresci come cittadino: Donarsi al prossimo è un atto civico: contribuisci al bene comune e sperimenti in prima persona cosa significa partecipare attivamente alla società.

#3 Alleni il senso di responsabilità: Prendersi cura della propria salute e adottare stili di vita corretti è un impegno che rafforza la tua maturità personale.

#4 Arricchisci il tuo percorso formativo: Sempre più scuole e università riconoscono il valore delle abilità sociali, del volontariato e della donazione di sangue e midollo come parte integrante della crescita degli studenti: capacità ed esperienze che possono diventare un plus nel curriculum e, perché no, per i maturandi anche una competenza in più da esporre nel corso del colloquio orale dell’esame di Maturità.

 #5 Contribuirai a salvare vite (in pratica non in teoria): Ogni sacca di sangue, ogni prelievo di cellule staminali può fare la differenza per pazienti che lottano contro malattie del sangue. Il primo passo nasce proprio dalla tua attività di volontariato!

AIL e il progetto “Ogni dono è un nodo” nelle scuole: come funziona? 

Il progetto “Ogni dono è un nodo”, che ripartirà per il biennio scolastico 2025/2026, si fonda sull’efficacia della peer education: studentesse e studenti non sono semplici destinatari di un messaggio, ma veri e propri protagonisti del cambiamento. 

La peer education si basa infatti sull’idea di creare uno spazio di confronto e collaborazione, in cui i giovani non restano spettatori passivi, ma diventano parte attiva del percorso di apprendimento, dimostrando tutta la sua efficacia soprattutto su questioni delicate e complesse come la salute, l’inclusione o l’educazione civica. Grazie a questo approccio paritario e condiviso, infatti, i ragazzi tendono a sentirsi più liberi, accolti e compresi. 

Il percorso formativo, destinato agli studenti delle classi quarte e quinte delle superiori, coinvolge circa 10 istituti scolastici distribuiti in diverse province italiane, dal Nord al Sud. In ciascuna scuola saranno coinvolte almeno 13 classi, guidate da un team di esperti composto da educatori, psicologi, docenti, tutor e volontari AIL.

Il loro compito sarà quello di formare due studenti per classe che, oltre a prendere parte a una campagna di sensibilizzazione sulla donazione di sangue e midollo, diventeranno a loro volta peer educator, cioè ambasciatori del progetto.

Perché saranno proprio loro a condividere con i compagni le conoscenze apprese, diffondendo la cultura della solidarietà e della donazione e incoraggiando una maggiore attenzione agli stili di vita. 

 “Appena diventerò maggiorenne voglio superare le mie paure e diventare donatore”: l’esperienza raccontata dagli studenti che hanno preso parte al progetto

Con incontri, laboratori e momenti di confronto, AIL entra nelle classi italiane per parlare direttamente ai ragazzi e alle ragazze, mostrando come la generosità non sia un concetto astratto, ma un’azione concreta che si traduce in vite salvate, in ricerca che avanza e in nuove possibilità di guarigione. 

E chi meglio delle ragazze e dei ragazzi che hanno preso parte all’iniziativa può spiegare la validità di un percorso del genere? Per esempio, Francesco - studente 17enne dell’Istituto di istruzione superiore ‘Martino Filetico’ di Ferentino - non ha più dubbi. 

Anzi, a dir la verità non ne ha mai avuti: “AIL è sempre stata presente nella mia famiglia – spiega - Fin da piccolo vedevo arrivare a casa le stelle di Natale o le Uova di Pasqua delle raccolte fondi. Per questo, quando ho saputo del progetto, sono stato subito attratto dai temi: volontariato, ricerca, prevenzione, ma anche la capacità di condividere sentimenti ed emozioni senza vergognarsi”.

Un percorso, quello intrapreso con “Ogni dono è un nodo” che ha aperto per lui prospettive inattese: Tramite gli incontri AIL ho scoperto un nuovo linguaggio, quello del cuore. Ascoltare medici, specialisti, volontari e soprattutto pazienti che hanno superato la malattia è stata un’esperienza che porterò sempre con me. Mi ha insegnato che un malato non è un peso ma una risorsa per comprendere cosa significhi affrontare con coraggio i momenti più difficili”.

E guardando al futuro, Francesco  ha le idee chiare: Ho 17 anni e ancora non posso donare, ma appena diventerò maggiorenne voglio superare le mie paure e diventare donatore. Ho capito che c’è sempre bisogno di sangue per le trasfusioni e che molte false credenze vanno smentite: bastano 15 minuti per donare e oggi esistono aghi pensati per ridurre al minimo il dolore. Grazie a questo progetto mi sento pronto a fare la mia parte”.

Gli fa eco Francesca, anche lei studentessa nello stesso istituto alle porte di Frosinone: “Mi ha colpito il modo in cui AIL ha dimostrato di essere una componente attiva nella nostra società. Non soltanto da un punto di vista teorico ma anche concreto: migliorare ogni giorno le condizioni di vita dei pazienti affetti dalle malattie del sangue

Non solo: “Mi ha colpito l’estrema professionalità dei volontari AIL, in particolare della psico-oncologa con cui abbiamo affrontato temi profondi in classe. Sono sicura che questo progetto possa avere dei risvolti fondamentali in ambito scolastico.”

Ed è proprio così: ogni volta che scegli di donare, stringi un nodo che ti lega a chi sta lottando contro una malattia del sangue o del midollo, creando una rete che diventa più forte a ogni nuovo gesto di solidarietà!

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