
Scuole occupate in tutta la Capitale
Tutto è avvenuto nella notte tra il 4 e il 5 dicembre quando, attorno alle due, vari gruppi studenteschi si sono messi d'accordo per fare irruzioni nei rispettivi istituti. Qualche testimone, tra i residente dei palazzi limitrofi alle strutture, ha riportato anche di alcune esplosioni, presumibilmente di bombe carta, con cui le ragazze e i ragazzi hanno voluto segnalare l'inizio del periodo di occupazione. Evidentemente non convinti dell'autogestione che negli stessi istituti era stata proclamata solo qualche ora prima.
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Tra i motivi della protesta, non solo questioni prettamente “scolastiche”, sugli investimenti per il settore. Le accuse degli studenti, infatti, si allargano anche temi più generali di attualità, dall'appoggio alla causa palestinese alle richieste per un maggior sostegno alla lotta per l'emancipazione femminile.
Come si legge, infatti, in una nota della segreteria del liceo Morgagni, “quest'atto è da intendersi come un'azione di contestazione politica e non come una forma di protesta contro il Corpo dei Docenti, gli ATA e la Dirigente Scolastica”. Nelle scuole interessate dalle occupazioni, ovviamente, la didattica è stata sospesa. Ma i loro dirigenti scolastici hanno già comunicato di essere in procinto di presentare esposto-denuncia a carabinieri e polizia per risolvere in fretta la situazione.