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pasticcio al concorso docenti, si torna in aula per una sola domanda

Una disavventura in piena regola ha investito i docenti che si erano candidati per il Concorso PNRR 2. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha, infatti, ammesso una svista clamorosa nella prova scritta, svolta il 27 febbraio scorso.

Il problema riguarda un quesito, sull’ambito psicopedagogico, che non aveva una risposta corretta tra le opzioni disponibili.

Rendendo necessario l’intervento del MIM che, per rimediare, ha convocato nuovamente i docenti in aula…ma solo per 5 minuti.

La nuova sessione è fissata per il 5 maggio, con i candidati potranno scegliere se: ripetere la prova rispondendo a una nuova domanda in sostituzione di quella incriminata oppure tenersi il punteggio attuale, escludendo il quesito sbagliato (che varrà zero punti). Una soluzione che ha acceso una polemica e attirato anche diverse critiche.

Indice

  1. Il quesito senza risposta
  2. La soluzione? Un mini-esame opzionale
  3. “Toppa peggiore del buco”: i sindacati chiedono un confronto 
  4. Il MIM: sanzioni ai responsabili

Il quesito senza risposta

Più nello specifico, tutto ruota attorno alla domanda n. 4 del turno 6, somministrata nel pomeriggio del 27 febbraio, che recitava:

Il concetto di “diffusione di identità” è stato proposto da:

  •  Milton Erikson
  •  Jean Piaget
  •  Sigmund Freud
  •  John Bowlby

Peccato però che nessuna delle risposte fosse corretta.

L’errore è stato possibile notarlo grazie ai 43 candidati che hanno presentato delle segnalazioni. A quel punto, la Commissione nazionale incaricata della validazione del test ha dovuto ammettere la svista. Una confusione tra nomi, probabilmente: anziché indicare lo psicologo Eric Erikson, che si è occupato del concetto di identità, è stato inserito lo psichiatra e psicoterapeuta statunitense Milton Erikson. 

La soluzione? Un mini-esame opzionale

Per garantire trasparenza e parità, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha comunicato che la domanda in questione sarà annullata, e non influirà sulla valutazione. In più, i docenti che sono coinvolti in questo errore nel test potranno ripresentarsi il 5 maggio per un esame lampo, della durata di cinque minuti, per rispondere a una sola domanda.

Chi invece sceglie di non partecipare a questo nuovo test, manterrà il punteggio ottenuto senza includere l'esito della domanda mal riuscita, che quindi varrà 0 punti.

Ma attenzione: chi non parteciperà a questo test aggiuntivo non potrà usufruire dei 2 punti in più previsti per chi risponde correttamente alla domanda supplementare. Due punti che, naturalmente, potrebbero fare la differenza per l’accesso in graduatoria.

“Toppa peggiore del buco”: i sindacati chiedono un confronto 

La scelta dell’esame aggiuntivo ha però raccolto diversi giudizi negativi. Tra i più critici, il sindacato Gilda degli Insegnanti che, come riporta 'Fanpage', non usa mezzi termini: “Toppa peggiore del buco, che sottopone gli aspiranti docenti a inevitabili ricadute psicologiche e logistiche, costringendo alcuni, oltretutto, a spostarsi anche per centinaia di chilometri, al fine di partecipare ad una prova suppletiva basata su una sola domanda, causando anche gravi danni economici”.

Il coordinatore nazionale del sindacato aggiunge: “I docenti meritano di essere trattati con rispetto e attenzione, altrimenti è inutile parlare di scuola di qualità, e aggiunge la necessità di un urgente ripensamento complessivo delle modalità di gestione dei concorsi, oltre all'apertura di un tavolo di confronto con il Ministero”.

Il MIM: sanzioni ai responsabili

Il MIM ha comunque cercato di fare chiarezza con una nota ufficiale in cui si legge: Il Ministero ha ricostruito la dinamica dell’errore compiuto dalla Commissione, consistente nell’aver indicato nelle risposte al quesito relativo all’autore di una tesi di psicopedagogia un nome di battesimo errato: Eric Erikson, citato come Milton Erikson”.

La soluzione individuata, precisa il Ministero, “è stata adottata con il conforto dell’Avvocatura generale dello Stato, dopo averla valutata come l’unica procedura corretta al fine di garantire la par condicio dei partecipanti al concorso, anche sotto il profilo di possibili futuri contenziosi”.

Infine, il MIM promette anche che “sarà fatto un accertamento puntuale delle responsabilità individuali alla base dell’errore e che nei confronti dei responsabili scatteranno le sanzioni del caso”.