
La protesta nata per opporsi "alla vittoria di un partito storicamente legato ad immagini e retoriche fasciste, l'alternanza scuola-lavoro e l'emergenza climatica” termina però non senza conseguenze per gli occupanti.
Infatti, oltre alla decisione di dare un 5 in condotta a coloro che hanno dormito nell'istituto, “La Repubblica”, il consiglio d'istituto avrebbe ragionato anche su una possibile sospensione.
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Gli studenti del Manzoni e l'occupazione: “Nessuno tra i partiti si è posto come priorità le nostre necessità”
”Ci è stato chiesto spesso il perché della nostra azione: la situazione politica e sociale all'esterno della nostra scuola ce lo ha imposto, tra studenti uccisi dall'alternanza scuola lavoro, un'emergenza climatica che devasta e rovina i luoghi in cui trascorriamo le nostre vite, e, in ultimo, la vittoria di un partito che storicamente rimane legato a immagini e retoriche fasciste” spiegano in un comunicato gli studenti. Nel Consiglio d'istituto d'emergenza convocato lunedì, la preside e i docenti avevano preso la decisione di assegnare un 5 in condotta agli studenti: ”L'unica risposta che l'istituzione scolastica, nella figura della dirigente, è riuscita a darci è quella di una criminalizzazione del nostro gesto, accompagnata da minacce di forti provvedimenti didattico-disciplinari” commentano gli studenti.Ma potrebbero esserci conseguenze – forse più gravi – per i manifestanti. In queste ore circola la voce di una possibile sospensione per i diretti interessati. I ragazzi che hanno partecipato all'occupazione sono circa 40 ma finora – almeno secondo quanto riportato da “La Repubblica” - non sarebbe stata consegnata la lista dei nominativi alla dirigenza. Anche se più di qualcuno – tra cui qualche genitore – fa notare che la sospensione significherebbe ”un cambiamento del regolamento che, di norma, deve essere attuato dal consiglio d'istituto”. Quali che siano le conseguenze, l'amarezza degli studenti rimane: ”La nostra sfiducia nei confronti delle istituzioni politiche è totale e fondata sulla consapevolezza che nessuno tra i partiti si sia posto come priorità le nostre necessità. La scelta di occupare e di riappropriarci di uno spazio che troppe volte si è dimostrato oppressivo è stata per noi la più naturale e coerente dal punto di vista politico” questa la spiegazione degli studenti.