
Il dirigente scolastico ha infatti proposto come sanzione per gli studenti dieci giorni di sospensione, di cui solo due senza obbligo di frequenza e i restanti da spendere in attività socialmente utili, oltre al 5 in condotta nel trimestre. Sono circa 170 i ragazzi coinvolti da questo provvedimento che a metà mese dovrà essere approvato (o respinto) dai vari consigli di classe.
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Gli studenti temono per le sanzioni, il preside: "Nessuna negazione della libertà di espressione ma ci sono forme democratiche in cui si esercita"
Una sanzione severa che, spiega il preside, vuole avere una funzione educativa e non punitiva. Nonostante i danni, durante l'occupazione, non siano mancati: rotte la vetrata del portone d’ingresso e le serrature degli uffici, manomessa la cassaforte, sottratti alcuni oggetti e una cinquantina di badge nuovi (del costo di 6 euro l’uno), oltre a quasi 3mila euro occorrenti per la sanificazione. Eppure il preside intende concentrarsi su altro, come ha spiegato a 'Il Corriere della Sera': ”I ragazzi rivendicano la libertà d’espressione e di opinione, nessuno gliela nega ma ci sono forme democratiche in cui si esercita. Senza dimenticare il diritto allo studio di chi avrebbe preferito non perdere una settimana di lezioni a ridosso della chiusura del trimestre”.Nel mezzo delle vacanze natalizie, il 27 dicembre sono iniziati i colloqui con gli studenti coinvolti (e i loro genitori) che hanno chiesto un confronto con il preside. ”Sono incontri per chiarire le proprie posizioni e far capire le ragioni del procedimento disciplinare, ma non hanno carattere inquisitorio. Non si deve parlare di pena, ma di sanzione, la quale ha una funzione educativa. Lo sto spiegando anche ai ragazzi” ha aggiunto il dirigente scolastico.
Ma ciò che preoccupa maggiormente studenti e famiglie sono le possibili ripercussioni sui voti in pagella: ”Non potrò iscrivermi all’università in Olanda dove sognavo di andare”, si lamenta una studentessa del quinto anno, tra gli occupanti dello scorso dicembre, che aggiunge: ”Non solo avremo il 5 al primo trimestre, ma dal momento in cui la sospensione arriverà nel pentamestre probabilmente avremo il 6 in condotta a fine anno e questo sarà un disastro per l’accesso all’università, anche per chi come me a scuola ha avuto sempre ottimi voti”. Ma riguardo l'occupazione, nessun pentimento: ”All’inizio non c’era la volontà di occupare, ma poi è successo di tutto, dalla guerra in Palestina al femminicidio di Giulia Cecchettin e allora abbiamo sentito che dovevamo fare qualcosa, avevamo bisogno di lezioni alternative”. Non resta che attendere i prossimi giorni per scoprire quale sarà il destino degli studenti del liceo 'Tasso'.