
"Alla vigilia del primo giorno di scuola non potevamo lasciare soli i ragazzi, le loro famiglie e i docenti". Parola di Myrta Merlino, giornalista e conduttrice de ‘L’Aria Che Tira’, trasmissione targata La7, che domenica 13 settembre alle 20.30 dedicherà uno speciale che già dal titolo fa comprendere l’importanza che mai come quest’anno ha il primo giorno di scuola: ‘Notte prima degli esami’. Sì perché per il mondo della scuola sarà un vero e proprio esame...riuscirà a superarlo? Staremo a vedere. In attesa del grande giorno noi di Skuola.net, sempre in prima linea quando si affrontano determinati temi, abbiamo voluto fare una chiacchierata proprio con Myrta per avere qualche anticipazione di ciò che accadrà in puntata e per scoprire cosa pensa della scuola uno dei volti più amati della televisione italiana.
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QuaIi sono i contenuti della puntata?
“Sarà un puntatone! In apertura avrò come ospite la senatrice Liliana Segre perchè nessuno più di lei può infatti spiegare ai ragazzi, ma non solo, l’importanza di andare a scuola e il ruolo che questa ha nella loro vita. Grazie alla sua testimonianza daremo un messaggio enorme agli studenti. Ma non solo la Segre, avremo in collegamento anche tante scuole: da Napoli, dove sarà con noi la Preside Eugenia Carfora che tramite la scuola cerca di strappare i ragazzi alla camorra, al liceo Newton di Roma per scoprire come si è preparato ad accogliere di nuovo i ragazzi. Con la famiglia di Fabio Caressa e Benedetta Parodi capiremo, invece, come i genitori italiani stanno vivendo il ritorno in classe dei propri figli. E poi verrà a trovarci un papà che ha una figlia che si chiama come me e che molti conoscono, questo papà è Matteo Salvini. Infine ospiteremo anche la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che ha accettato di rispondere non solo alle nostre domande ma anche a quelle dei ragazzi, dei docenti e delle famiglie collegate con noi durante la diretta”.
Ecco a proposito della Ministra, tu come giudichi il suo?
“Credo che la Ministra abbia avuto un compito di una difficoltà abnorme. Gestire l’emergenza sul mondo della scuola, che come sappiamo arranca già da diversi anni, è veramente una roba che fa tremare le vene e i polsi. Io faccio il tifo per il primo giorno di scuola e spero che lunedì tutto vada bene ed è quello che deve fare chiunque ama l’Italia e i nostri ragazzi. Detto questo la cosa che mi ha un pò colpito è che alcune decisioni forse potevano arrivare un pò prima. La mia sensazione è che forse bisognava mettere la testa sulla scuola già qualche mese fa, ma questa non è una cosa che riguarda il Ministro ma la politica tutta. In Francia, ad esempio, Macron fin da maggio ha messo la scuola tra le priorità assolute della ripartenza. Da noi no. La scuola, anche per i mezzi di comunicazione e qui faccio un mea culpa, viene sempre trattata come una cosa accessoria.”
Perché secondo te si parla dei problemi della scuola solo quando hanno un impatto nella vita quotidiana degli adulti?
“Perché c’è una grande superficialità. Io penso che questo è un Paese fortemente ripiegato sul presente che fa fatica ad immaginare il futuro. E poi c’è un tema della politica: in Italia interessa chi vota, facciamo molte riforme sulle pensioni perché i pensionati sono molti e votano ma sui ragazzi c’è poca attenzione e così sulla scuola. Se ne parla a fasi alterne e poi si inabissa per tanto tempo e questo è un grande errore”.
Emergenza a parte, quasi sono secondo te i problemi della scuola da risolvere ?
“L’edilizia scolastica è un super tema secondo me. Poi i docenti precari, io continuo a ricevere mail da migliaia di genitori che si lamentano perché i propri figli non hanno continuità didattica, e quindi non riescono ad avere un punto di riferimento, una guida. Per ogni generazione i professori sono stati meno un’autorità e un riferimento, sono sempre meno valorizzati nel dibattito, nella gerarchia sociale. ”.