
Nonostante la giovane età può vantare un curriculum di tutto rispetto, degno di un prof di lungo corso. Erik Lazzari, giovanissimo docente di Lettere, nonché Presidente dell’Università delle Tre età di Bagnolo Piemonte, ha trasformato la sua passione per la letteratura, la storia e il latino in una 'mission' educativa digitale.
Da alcuni anni, insegna Lettere nella scuola secondaria e ricorre ad una metodologia di apprendimento accessibile e interattiva. Dopo avere aperto un sito web nel 2018, il 23enne è sbarcato su Instagram e TikTok, dove pubblica contenuti relativi ai concetti chiave di letteratura, grammatica italiana, storia e latino.
In breve tempo, il giovane prof è diventato un punto di riferimento per gli studenti, sia dal punto di vista scolastico che umano, come dimostrano i tanti messaggi di ringraziamento e stima che riceve.
A lui va inoltre il merito di avvicinare, giorno dopo giorno, il mondo scolastico alle piattaforme social più utilizzate dalle nuove generazioni.
Indice
Dalla scuola primaria ai licei, passando per il carcere
La storia di Erik Lazzari ci insegna che passione e dedizione possono smuovere il mondo. Per questo abbiamo voluto riprendere la sua recente intervista rilasciata per un quotidiano di Cuneo.
Il docente si è raccontato, spiegando il percorso che lo ha portato a diventare uno dei più giovani prof italiani. Prima di intraprendere la carriera d'insegnante di scuola secondaria, per quasi un anno ha svolto supplenze alla primaria.
Solo in seguito ha iniziato a lavorare nei licei, prendendo inoltre parte a un'esperienza unica: "Ho avuto altresì la possibilità di lavorare nella sezione carceraria di un liceo artistico, esperienza molto arricchente. Ho dunque insegnato italiano, storia, geografia e latino. Non avendo una cattedra fissa non so mai quale sia il mio destino."
Quando ha accettato una cattedra di italiano e latino al liceo artistico 'Soleri-Bertoni' di Saluzzo, il prof ha avuto modo di insegnare addirittura nella sezione carceraria, accogliendo la missione con grande entusiasmo: "L'idea di lavorare in un carcere ad alta sicurezza mi spaventava: avevo davanti a me un ambiente sconosciuto, che immaginavo carico di tensione e rigidità, ma avevo comunque accettato perché mi affascinava insegnare in un contesto tanto diverso."
Un'esperienza arricchente, che gli ha permesso di abbattere barriere e pregiudizi: "Non ero abituato a rimanere per diverso tempo senza il mio telefono, il tablet e il computer. Entravo nella 'sezione scolastica' con il solo libro di testo. Appena arrivato in classe ho iniziato a interagire con gli studenti e quel “timore” iniziale si è subito dissolto."
Gli studenti che ho incontrato, alcuni giovani altri più anziani, mi hanno accolto molto bene: mi davano addirittura del “Voi”. Io davo del “Lei”. Ai miei occhi non erano “detenuti”, bensì persone desiderose di imparare e di mettersi in gioco attraverso la cultura.
Le lezioni che svolgevo erano leggermente diverse rispetto a quelle tradizionali: non avendo gli studenti un libro di testo, ricorrevo spesso alla lezione frontale, scrivevo alla lavagna e loro prendevano, accuratamente, appunti. Volevano tutti essere “alunni modello”.
Non sono ovviamente mancati i momenti di dialogo e di risate. Quando la giornata si è conclusa, mi sono reso conto che avevo abbattuto due barriere: quella fisica delle mura del carcere e, soprattutto, quella mentale costituita da pregiudizi e paure."
Una metodologia didattica innovativa
Insegnare con passione significa cercare sempre nuovi metodi per rendere la lezione coinvolgente e stimolante: è questa la missione che si è posto Erik Lazzari: "La classica lezione frontale non può sicuramente essere tralasciata, ma considerando che, oggigiorno, i tempi di attenzione degli allievi sono in calo, ritengo opportuno ricorrere a metodologie come il cooperative learning, il brainstorming e la flipped classroom."
Una didattica personalizzata, pensata su misura per gli studenti e per rispondere le loro esigenze: "Ad esempio, dopo aver spiegato un argomento di letteratura o poesia, suddivido la classe in piccoli gruppi e assegno agli allievi il compito di individuare alcune figure retoriche.
Gli alunni hanno a disposizione qualche minuto e il primo gruppo che riesce a trovarne di più vince una caramella. Successivamente riprendo la lezione frontale per consolidare l’argomento. Questo approccio, semplice ma dinamico, risulta essere molto apprezzato. Questo è solo un esempio, utilizzo diverse tecniche.
Tali metodologie favoriscono la partecipazione attiva degli studenti, la collaborazione tra pari e lo sviluppo di competenze fondamentali come la socializzazione e il pensiero critico."
Il voto è solo un numero: a tutto c'è rimedio
Non solo lezioni. La metodologia del prof Lazzari impatta anche sulle valutazioni di verifiche e compiti in classe. anche su questo fronte, infatti, l'idea è quella di sovvertire le regole tradizionali: "Anche nel momento della valutazione cerco di introdurre elementi che rendano l’esperienza più stimolante. Sono molto apprezzate le strategie didattiche per consegnare le verifiche corrette come, ad esempio, “aspettativa vs realtà” oppure 'gratta e scopri il voto'.
Per quest’ultima ho acquistato degli adesivi che incollo sopra la valutazione; gli alunni, in classe, devono grattare lo sticker per scoprire il voto. Questo trasforma il momento della valutazione – che non deve essere causa di ansia – in un’esperienza che i ragazzi attendono con entusiasmo" spiega Lazzari.
Le tempistiche sono fondamentali, per questo, una volta concluso il compito in classe, il prof si mette subito al lavoro per restituire i suoi feedback: "Ritengo fondamentale, per quanto possibile, riconsegnare le verifiche e i temi corretti il giorno successivo alla prova; ciò permette agli alunni di essere subito informati circa i risultati raggiunti e di valutare il loro grado di comprensione degli obiettivi previsti."
La valutazione è utile agli studenti, ma anche allo stesso insegnante per fare il punto della situazione: "Nel caso in cui la maggior parte degli studenti non ottenga la sufficienza – fortunatamente non mi è mai successo - è inutile proseguire con il nuovo argomento; è invece necessario rivedere il precedente, cambiando anche il metodo di spiegazione.
Solo quando i concetti sono stati completamente consolidati è possibile procedere con il programma. Credo che questo approccio sia questione di rispetto reciproco: io pretendo che gli alunni arrivino preparati a scuola ed è giusto che loro pretendano la correzione delle verifiche nel minor tempo possibile.
Ci tengo a rimarcare che il voto è solo un numero che valuta il contenuto di uno specifico compito e non indica il valore di una persona. Come ripeto sempre ai miei studenti: se una verifica va male non è un problema. A tutto c’è un rimedio."
Dal sito web alla divulgazione su Instagram e TikTok
"Ho sempre desiderato avere un sito internet, così nel 2018 ho realizzato il mio sogno. Dopo un lungo lavoro di programmazione, ho iniziato a caricare i miei primi articoli.": rivela Lazzari, il cui sito web ha da subito ottenuto molte visualizzazioni.
Chi è interessato ad approfondire le materie umanistiche o a prepararsi alle verifiche, sul portale di Erik Lazzari troverà ciò che cerca: "L’idea è anche nata dal fatto che la maggior parte dei giovani preferisce studiare tramite internet, attraverso un computer o uno smartphone, piuttosto che sui libri scolastici.
Probabilmente per una questione di comodità, poiché i contenuti sono accessibili in qualsiasi momento, ma anche perché – nella maggior parte delle volte – gli articoli sono più chiari, strutturati e meno dispersivi."
Ma come raggiungere una platea sempre più vasta di studenti? Semplice, tramite le piattaforme social: "La costante, e sempre più frequente, diffusione dei social media tra i ragazzi mi ha permesso di capire quanto sia importante portare le spiegazioni dove i giovani trascorrono il loro tempo.
Ho dunque iniziato a creare brevi video in cui spiego argomenti di letteratura, grammatica, storia e latino in modo semplice e immediato. Il formato video risulta più attraente per i ragazzi rispetto alla lettura di un articolo e facilita la comprensione di argomenti complessi."
I progetti futuri
I suoi contenuti hanno incassato la stima di studenti e genitori che lo ringraziano per i reel divulgativi: "Molti miei alunni mi seguono anche fuori dall’aula, utilizzando queste risorse per il ripasso o per comprendere meglio ciò che studiamo in classe. È gratificante vedere che il mio lavoro ha un impatto positivo."
Per il futuro Erik Lazzari ha già le idee chiare: "Vorrei ampliare i contenuti del sito e registrare nuovi video, pubblicando anche nel mio canale YouTube. In anteprima, vorrei realizzare dei video per i docenti alle prime armi e, perché no, scrivere un libro sulla gestione della classe e sulle metodologie che utilizzo e che utilizzerò nelle mie lezioni."
L'obiettivo principale, però, è uno soltanto: coinvolgere sempre più studenti nelle sue lezioni online.
"Mi piacerebbe altresì portare queste risorse verso un pubblico più vasto, magari collaborando con altre piattaforme educative. Ringrazio tutti coloro che mi seguono e mi supportano in questo progetto: sono contento di sapere che i miei contenuti siano utili e apprezzati.
Un grazie ai genitori che utilizzano le mie spiegazioni per aiutare i propri figli nello studio e un grazie anche ai colleghi che fanno vedere i miei video ai propri alunni", conclude Lazzari.