
Una ennesima tragedia ha coinvolto un giovane ragazzo di 20 anni che, nella notte tra sabato 22 e domenica 23 gennaio, è precipitato dalla tettoia di una scuola superiore di Bagno di Ripoli, in provincia di Firenze.
La vittima era un ex studente dell'Istituto che, insieme a un amico, probabilmente per scattare una foto estrema e girare un video da postare sui social, si è lasciato prendere dall'euforia del momento e ha deciso di salire sul punto più alto della scuola, perdendo l'equilibrio e precipitando al suolo. Nonostante i soccorsi, per il giovane studente di ingegneria non c'è stato nulla da fare.
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Studente precipita dal tetto della scuola e muore: voleva scattare un selfie
La vita di uno studente di 20 anni, Roberto Frezza, è stata spazzata nella notte tra sabato 22 e domenica 23 gennaio a causa di un incidente avvenuto a Bagno di Ripoli, a pochi chilometri da Firenze. Il ragazzo, ex studente dell'istituto "Gobetti Viola", aveva deciso di scavalcare i cancelli della scuola per farla vedere più da vicino all'amico che era con lui.
Una scelta imprudente, forse, secondo gli inquirenti, fatta per goliardia e per scattare una foto estrema da postare sui social, che, però, non ha lasciato scampo al giovane che, una volta arrampicatosi sul tetto dell'istituto, secondo la ricostruzione data dal suo amico, avrebbe messo il piede in fallo, precipitando giù vertiginosamente.
Inutili gli interventi da parte dei sanitari che, tempestivamente, avevano cercato di salvarlo portando all'ospedale più vicino. Adesso, come racconta La Nazione, i suoi organi verranno donati, decisione presa dal ragazzo che aveva dato la propria autorizzazione all'espianto in precedenza.
Muore a 20 anni: l'ipotesi è "brava social"
L'amico che ha vissuto la tragedia insieme alla vittima ha raccontato i fatti ai Carabinieri. Il giovane, testimone del dramma, ha ammesso di aver fatto un breve video proprio mentre si trovavano sulla tettoia della scuola. Filmato girato con lo stesso dispositivo che è stato poi rinvenuto dagli agenti proprio sul luogo del disastro.
"C’è una specie di muretto da saltare per arrivare alla piattaforma calpestabile della scala in metallo, il tutto coperto da una tettoia in lamiera. Io nel buio a un certo punto non l’ho più visto, l’ho chiamato forte, più volte, sono sceso giù a rotta di collo e l’ho trovato disteso" - questo il racconto del giovane testimone rilasciato ai Carabinieri e riportato dal quotidiano La Nazione.
Un disastro, un'altra giovane vita spezzata. La vittima era un appassionato della Fiorentina, giocava nella squadra della Gallianese dove svolgeva il ruolo di centrocampista e studiava per diventare ingegnere.