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scuola in dad presidi contro numeri ministero

"Numeri vecchi e non aggiornati" - si apre così la polemica contro i dati comunicati dal Ministro Bianchi per ciò che riguarda la percentuale di classi in Dad dal 10 gennaio scorso.

Secondo il Ministero dell'Istruzione, infatti, le classi in quarantena e in didattica a distanza sarebbero solo il 6% sul totale nazionale. Una percentuale che non convince i dirigenti scolastici che ogni giorno, da due settimane, devono fare i conti con nuovi contagiati, regole differenziate in base all'ordine delle scuole e mancanza di docenti e supplenti.

Presidi contro Bianchi: "I suoi dati sono di una settimana fa"

Nei giorni scorsi il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi aveva dato comunicazione dei dati su Dad e didattica in presenza nelle scuole dopo il rientro dalle vacanze.

Dati apparentemente confortanti che facevano ben sperare per la fase di decrescita dei contagi: solo il 6,6% delle classi aveva disposto la Dad, il restante 93,4% era riuscito a mantenere gli studenti in presenza, nonostante l'aumento della curva dei positivi al virus.

Numeri che, però, i dirigenti scolastici d'Italia recepiscono come poco veritieri. La maggior parte crede che il Ministero abbia fatto riferimento a dati vecchi di almeno una settimana, quando i contagiati erano ancora gestibili. Ma nel corso degli ultimi giorni, la situazione nelle scuole è drasticamente peggiorata.

Per questo motivo, come riporta Il Fatto Quotidiano, l'Associazione Nazionale Presidi starebbe realizzando un proprio monitoraggio, provincia per provincia, per verificare le esatte percentuali comunicate dal Ministero.

Scuole nel caos mentre "La didattica muore"

Le condizioni delle scuole italiane in questo momento appaiono gravi a tutti. I presidi degli istituti non fanno che ripeterlo. "Stiamo assistendo alla morte della didattica solo per dire che abbiamo le scuole aperte" - afferma Aluisi Tosolini, preside del liceo Bertolucci di Parma a Il Fatto.

I dati espressi del Miur non corrispondono alla realtà e la spiegazione è data dal fatto che il Ministro Bianchi ha riferito numeri ottenuti fino alle ore 12:00 del 19 gennaio, ma i presidi hanno compilato il monitoraggio nella settimana in cui i casi di contagi erano ancora controllabili.

"Non credo ai dati di Bianchi perché l'evidenza è differente. Quei numeri non erano in tempo reale". - dice Laura Biancato, preside dell'Einaudi di Bassano del Grappa.

Intanto, numeri a parte, la gestione di contagiati e quarantene continua a mettere alla prova il lavoro dei dirigenti, come racconta a Il Messaggero la presidente dell'ANP Lazio, Cristina Costarelli: "La gestione è ai limiti dell’insostenibile e la didattica inefficace. C’è un’assoluta difficoltà a eseguire i protocolli delle Asl che derivano dalla circolare dei ministeri Salute e Istruzione dell’8 gennaio: il provvedimento è troppo articolato".