3' di lettura 3' di lettura
molestie degli insegnanti

Presunte molestie e atteggiamenti discriminatori: sono queste le due principali accuse rivolte dagli alunni di un liceo calabrese ad alcuni docenti. A riportarlo è l'Ansa. Proprio queste accuse hanno portato la gran parte degli studenti, nella giornata di ieri, ad occupare l'istituto in segno di protesta verso una problematica che, pare, imperverserebbe da anni tra le mura scolastiche.
Secondo quanto rivelato da alcune studentesse, le violenze, fisiche e soprattutto psicologiche, ma anche gli atteggiamenti sessisti sarebbero stati la quotidianità.

Un'ex studentessa ha poi creato una pagina Instagram, dove ha raccolto e pubblicato le testimonianze di alcune ragazze. La dirigente, disponibile a portare avanti un'indagine interna, ha querelato i gestori della pagina per diffamazione.

Le accuse degli studenti

E se le accuse mosse dagli studenti sono gravi, si fa infatti riferimento a episodi di sexting in cambio della sufficienza, oltre a molestie di varia natura che si sarebbero verificate presso l'istituto scolastico, al momento non risulta nessuna denuncia alle Forze di Polizia o presentata in Procura come sottolinea l'Ansa.it.
Gli studenti hanno quindi deciso, alla luce degli episodi da loro riportati, di agire con un atto forte, l'occupazione, ma significativo. “No al silenzio” si legge tra gli striscioni appesi, un chiaro segnale che qualcosa non va all'interno del liceo.

Il Comunicato degli studenti

Non solo, gli studenti hanno anche lanciato una petizione su Change.org che in pochissime ore ha già superato le 900 firme. Inoltre il comunicato diffuso dagli studenti, e riportato da Corrieredellacalabria.it spiega contro chi sono rivolte le accuse, e cioè non solo verso i prof. Gli studenti vogliono “Che venga fatta chiarezza una volta per tutte sui casi di molestie; che l’ufficio scolastico prenda in mano la vicenda, venendo a capo di una situazione che si è protratta per troppo tempo, con il beneplacito di chi doveva fermarla; non ci fermeremo finché non otterremo quel che chiediamo, non indietreggeremo di un passo. Invitiamo tutti gli studenti a partecipare con noi per far sentire la nostra voce e la nostra vicinanza alle vittime degli abusi e agli studenti e alle studentesse bersagliate dalla repressione”.