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di paolodifalco01
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scuola quarantena studenti vaccinati

Con il decreto appena approvato il governo cambia le regole a scuola per le quarantene e per il ricorso alla Dad: un piccolo passo verso il ritorno alla normalità inserito all'interno di un percorso che, come ha sottolineato il Premier Mario Draghi:"Nelle prossime settimane porterà a nuove riaperture".

Decreto che però non è piaciuto alla Lega che ha votato contro nel Consiglio dei Ministri denunciando "una discriminazione tra bambini vaccinati e non vaccinati" ma, andiamo a vedere innanzitutto quali sono le novità introdotte e qual è stata la risposta a queste critiche.

Scuole dell'infanzia: Dad dal quinto caso positivo

Ormai nelle scuole dell'infanzia non si andrà a casa a partire dal momento in cui ci sarà il primo contagiato ma fino a quattro casi di positività si potrà continuare con la didattica in presenza e gli insegnanti avranno l'obbligo di indossare delle mascherine Ffp2 fino al 10° giorno dall'ultimo contagio accertato. In caso di sintomi, però, bisognerà fare un tampone e, secondo le nuove regole, basterà semplicemente una autocertificazione in cui si dichiara di essere negativi al test. Se i casi salgono a cinque, scatta la sospensione delle attività in presenza per tutti per cinque giorni.

Nelle scuole elementari la Dad solamente per i non vaccinati

Per quanto riguarda le scuole elementari tutti gli alunni potranno rimanere in classe fino a quattro contagi con l'obbligo, sia per insegnanti che studenti dai 6 anni in sù, di indossare le mascherine Ffp2 fino al 10° giorno dall'ultimo caso accertato. Anche in questo caso se si hanno dei sintomi bisognerà eseguire un tampone. In caso di test autosomministrato, possibile anche alle scuole primarie, si autocertificherà il risultato negativo.

Con cinque casi però le regole cambiano tra i vaccinati e i non vaccinati: gli alunni che hanno completato il ciclo vaccinale primario, che sono guariti da meno di 120 giorni, che hanno effettuato la dose di richiamo oppure che sono esentati dalla vaccinazione potranno continuare a seguire le lezioni in presenza con mascherina Ffp2 mentre i non vaccinati andranno in Dad per 5 giorni.

Per le medie e superiori i non vaccinati in Dad a partire da due positivi

La situazione cambia nelle scuole secondare (medie e superiori) dove con un caso di positività le lezioni continueranno per tutti in presenza con l'obbligo di mascherina FFP2 mentre a partire dai due casi scatta la distinzione tra coloro che sono vaccinati(inclusi i guariti da meno di 120 giorni, coloro che dopo una dose hanno contratto il Covid e si sono poi negativizzati e gli esenti) e i non vaccinati.

I primi potranno continuare a seguire le lezioni in presenza mentre i secondi rimarranno in Dad per 5 giorni. Durata della Dad che, così come per le elementari, è stata quindi ridotta dai 10 ai 5 giorni, arco di tempo massimo in cui si può verificare l'eventuale positività.

La politica si divide sulle nuove regole: per alcuni sono “discriminatorie”, il governo le difende

All’indomani del decreto sulle nuove regole per la quarantena, sono nate le polemiche. È soprattutto tra le fila della Lega che si riscontrano le maggiori critiche: non a caso, i suoi rappresentanti hanno disertato il voto durante l’ultimo Consiglio dei ministri. Massimo Garavaglia e Erika Stefani, rispettivamente ministri per il Turismo e per le Disabilità, hanno scritto in una nota che: "Pur condividendo le misure di apertura contenute nel decreto approvato oggi in Cdm, in coscienza non potevamo approvare la discriminazione tra bambini vaccinati e non vaccinati. I dati ci dicono, per fortuna, che i contagi scendono quotidianamente e nostro dovere è lavorare con determinazione alle questioni concrete per risolvere i problemi del Paese".

A far eco alle parole dei due ministri è la sottosegretaria all'Istruzione del M5S Barbara Floridia che ha dichiarato: "Non si può pensare di discriminare i bambini, prevedendo per alcuni la Didattica a distanza e per altri la frequenza in presenza. Le scuole devono restare aperte”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sottosegretario all'Istruzione della Lega, Rossano Sasso che, come riporta Orizzontescuola, ha dichiarato: "Lasciare a casa da scuola tre milioni e mezzo di bambini a gennaio non è la soluzione. Non possiamo permetterci di relegare in Dad milioni di studenti. La risposta non può essere sacrificare il diritto all’istruzione di milioni di studenti. Su questo siamo pronti a far sentire forte la nostra voce"

A questa pioggia di obiezioni ha risposto il ministro della Salute Roberto Speranza: "Non c’è nessuna discriminazione. Credo che questa sia una parola sbagliata che nulla ha a che vedere con il decreto che abbiamo approvato". Lo stesso ha poi sottolineato come "i vaccini siano davvero lo strumento fondamentale che ci sta consentendo gradualmente di aprire una fase nuova. Noi lo diamo per scontato, ma la vaccinazione sta piegando finalmente la curva senza per questo aver dovuto fare scelte di limitazioni molto significative, come stanno facendo altri paesi in Europa".

Sul tema è intervenuto anche il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, per il quale, come riportato da Bolognatoday, "Non c'è stato né scontro né polemica ma una precisazione da parte dei colleghi della Lega che è stata registrata con la massima attenzione. Il confronto sereno e responsabile è alla base del nostro lavoro". Il ministro ha poi ribadito: "Non c'è un’attitudine del Governo a discriminare i bambini, è una indicazione di marcia verso una nuova normalità, con cautela".

Paolo Di Falco