
Maturità, Alternanza scuola lavoro, Test d’ingresso e molto altro. Il ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, fa il punto della situazione sulla scuola di oggi e soprattutto su quella che verrà. Si sta parlando diffusamente dei progetti che il nuovo Governo ha in mente per il mondo didattico.
Tanti i dubbi e le paure sollevate da studenti, docenti, famiglie e sindacati. Interrogativi a cui il responsabile del Miur ha provato a dare risposta, ospite del TG1, durante una videochat online. L’obiettivo dichiarato, comune a tutti gli ambiti d’intervento è di “rendere molto più semplice il sistema scolastico italiano, sburocratizzare il più possibile e soprattutto dare dei punti di riferimento chiari sia a chi frequenta, sia a chi insegna, sia all’apparato amministrativo. La scuola – afferma Bussetti – deve tornare a essere una risorsa centrale per il territorio”. Lo riporta Skuola.net.
La nuova maturità: presto nuovi dettagli
La notizia della settimana è stata sicuramente la riforma dell’esame di Maturità, in partenza già dal 2019, di cui si sa molto ma non ancora tutto: “Stiamo lavorando agli ultimi dettagli – assicura il Ministro – e presto ci saranno novità”. Con la promessa che il Miur sarà al fianco degli studenti e li sosterrà lungo tutto il percorso di avvicinamento all’esame di giugno.
Alternanza scuola lavoro: meglio la qualità che la quantità
Altro tema caldo è la revisione dell’alternanza scuola lavoro. Un processo di ristrutturazione iniziato con l’eliminazione – inserita nel decreto ‘Milleproroghe’ - dell’obbligatorietà del tirocinio come requisito per l’accesso all’esame di Stato. Ma che non finisce qui. Probabile che nella prossima Legge di Bilancio si opererà un taglio netto al monte ore previsto per i vari indirizzi. Ma ciò, nella mente del ministro, non significa sminuire l’alternanza: “È un’opportunità che le scuole devono sostenere, ha lo scopo di migliorare l’orientamento – sottolinea Bussetti - Importante è la qualità, prima ancora dell’obbligatorietà. Bisogna riformare un istituto che può avere dei benefici importanti solo se fatto bene”.
Scuola innovativa: fondamentale è il metodo, prima ancora del mezzo
Tra chi ha ‘alzato la mano’ per sottoporre un quesito al ministro c’era anche Skuola.net, che ha voluto conoscere i programmi del Miur in tema di innovazione delle metodologie didattiche e dei programmi. “Centrale non è tanto la forma quanto l’effettiva trasmissione di conoscenze e competenze – precisa il ministro dell’Istruzione - il team dei docenti deve permettere di acquisirle, in modo attuale e flessibile. I nuovi mezzi tecnici e le nuove metodologie possono essere utili, ma solo se condotte in maniera attenta e con principi pedagogici seri, dal facile al difficile, dal globale all’analitico. Fondamentale è avere una strategia chiara”.
Test d’ingresso: in futuro più posti nelle facoltà a numero chiuso
Importante anche quanto detto da Bussetti sull’università: l’idea è che nelle scelte che gli studenti devono fare dopo il diploma bisogna “valorizzare più le attitudini individuali che le competenze da acquisire”. Ma una volta presa una decisione non si può impedire ai ragazzi di percorrere la propria strada. Il riferimento ai test d’ingresso è quantomai chiaro: “Con la CRUI (la conferenza dei rettori delle università italiane, ndr) – dice il numero uno di viale Trastevere - stiamo parlando per cercare di regolamentarli, per non limitare i desideri e le vocazioni dei ragazzi. Ci sono sicuramente dei problemi di spazi e di docenti, che non ci permettono di agire d’istinto. Di sicuro c’è che aumenteremo il numero dei posti per le facoltà a numero chiuso e degli assegni di ricerca”.