
Migliorare la memoria e le tecniche di studio può davvero fare la differenza? Sembrerebbe di sì, o almeno questo è quanto emerso dalla ricerca School R-Evolution - la prima indagine sperimentale sulle tecniche di apprendimento per la qualità dello studio - condotta da un Team di ricercatori delle Università degli Studi di Milano e dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. A gestire questa imponente impresa il Professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, Presidente e Socio Fondatore dell’Associazione di Neuropsicologi Assomensana e docente di Scienze socio-psico-pedagogiche all’Università Statale di Milano. La ricerca si è svolta da settembre 2020 a marzo 2021 e ha coinvolto 247 alunni della scuola media e del liceo, 14 professori, 25 educatori e 58 ATA del Convitto Nazionale “Mario Pagano” di Campobasso. L’intero progetto si è basato sul metodo di studio messo a punto da Matteo Salvo, vincitore del titolo di International Master of Memory al Campionato Mondiale di Memoria nel 2013 e autore di libri sulle più avanzate strategie per l'apprendimento. Ma quali sono stati i risultati di questa indagine? Scopriamoli insieme!
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Le tecniche di memoria migliorano voti e velocità nello studio
In sette mesi si è osservato come gli studenti delle Scuole Medie e del Liceo sottoposti alla formazione con le tecniche di memoria e le strategie del Metodo “Matteo Salvo” hanno raggiunto punteggi più elevati rispetto al Gruppo di Controllo non formato. I risultati migliori si sono constatati nell’aumento dei punteggi medi delle prove nelle tre materie oggetto di test: inglese (+54%), italiano (+48%) e matematica (+45%). Un risvolto particolarmente significativo, soprattutto nel caso di materie di studio insegnate dai docenti anch'essi “formati” sul metodo, che conferma che il connubio di docenti e studenti preparati sulle tecniche di memoria costituisce una marcia in più rispetto alla presenza di una sola delle due condizioni. Gli studenti dei due Gruppi Sperimentali hanno registrato punteggi più alti anche nella ‘velocità di elaborazione delle informazioni’ (+15%) e nelle abilità di ‘pianificazione’ (+6%), due funzioni cognitive implicate in modo rilevante nelle fasi di comprensione, apprendimento, ragionamento e memorizzazione delle informazioni. Ma come sono stati preparati i ragazzi e i prof? Prima dell’avvio del progetto gli alunni e i docenti selezionati per questa sperimentazione sono stati sottoposti a dei corsi per aumentare la loro capacità di gestione dell’emotività alla cattedra, public speaking e cambio di prospettiva, oltre che le più classiche lezioni volte a incrementare le tecniche di apprendimento, quali mappe mentali, lettura strategica, loci ciceroniani, tecniche di memoria e altre ancora, e sulle Soft Skills. Formatori d’eccezione sono stati Matteo Salvo ed il suo team, che hanno guidato professori, educatori, alunni e personale ATA alla scoperta delle metodologie che per i più erano ancora sconosciute.
Il metodo per studiare meglio esiste: parla il campione di memoria Matteo Salvo
L’ideatore del progetto e formatore Matteo Salvo, raggiunto da Skuola.net, ha risposto a una serie di domande in merito a questa particolare esperienza.
"Nel corso dei test per l’indagine School R-Evolution, che si sono svolti in presenza, abbiamo formato i ragazzi all’utilizzo di tutte le tecniche di memoria, dalle mappe mentali ai loci ciceroniani, alla memorizzazione per immagini, solo per citarne alcune. A ogni informazione da memorizzare è stata assegnata una specifica tecnica: dalla conversione fonetica per memorizzare informazioni di tipo numerico quali date storiche, percentuali e dati tecnici, fino ai vocaboli in lingua straniera associati alla regola del P.A.V. – Paradosso Azione Vivido – che permette di imprimere le informazioni studiate nella nostra memoria in modo profondo."
Ci tengo, inoltre, a ricordare quanto sia fondamentale adottare un approccio attivo allo studio, studiando non solo per imparare, ma come se si dovesse spiegare con chiarezza i contenuti ad una vera platea.
In generale, in tutte le materie oggetto della nostra indagine sperimentale, le tecniche si sono rivelate un potente facilitatore per “ritenere” e memorizzare efficacemente contenuti e informazioni complessi."
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