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di paolodifalco01
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manifestazioni studenti

Nonostante l'incontro del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi con le consulte studentesche domani gli studenti torneranno a scendere in piazza chiedendo al ministro un incontro con tutte le associazioni studentesche che hanno organizzato le mobilitazioni dello scorso 4 febbraio in modo da discutere delle loro proposte sull'esame di stato.

Le manifestazioni, indette principalmente dall'Unione Degli Studenti e dalla Rete degli Studenti Medi, si svolgeranno in tutta Italia: ecco quali sono gli appuntamenti città per città.

La manifestazione nazionale a Roma

Venerdì 11 febbraio alle ore 16:00 la Rete degli Studenti Medi ha indetto una seconda mobilitazione nazionale sotto la sede di viale Trastevere del Ministero dell'Istruzione.
Il coordinatore nazionale della Rete, Tommaso Biancuzzi, ha infatti ribadito che:"Dopo una mobilitazione nazionale che ha coinvolto 100mila studenti e studentesse siamo stati ricevuti solo da figure tecniche. Bene che il ministero convochi le Consulte, ma non basta in questo momento. Vogliamo un incontro col ministro per cambiare questo Esame. L’11 febbraio ci mobilitiamo sotto il ministero e chiediamo a tutti gli studenti e le studentesse di partecipare per continuare a fare sentire la nostra voce”.

Le manifestazioni nelle altre città

Tante le manifestazioni studentesche che si svolgeranno nelle altre città: a Milano da largo Cairoli partirà un corteo alle 9:00 mentre a Crema l'appuntamento è per le 9:30 in piazza Duomo e, sempre alla stesso ora, a Brescia ci sarà un presidio in piazza Paolo VI.

Gli altri presidi saranno: a Pescara a partire dalle 8:00 in piazza Salotto, a Ortona dalle 8:30 presso l'Istituto Nautico e, sempre alla stessa ora, anche a Novara presso piazza Matteotti poi a Campobasso a partire dalle 9:00 alla villetta dei cannoni, all'Aquila dalle 14:30 a Palazzo dell'Emiciclo e infine a Perugia a partire dalle 15:00 preso l'USR. Due invece le assemblee pubbliche: una a Udine alle 15:00 in piazza primo maggio e l'altra a Lanciano alle 15:30 presso piazza del Plebiscito.

Gli studenti cercano risposte e rilanciano l'appuntamento degli Stati Generali della scuola

Gli studenti hanno scelto di scendere in piazza per il terzo venerdì consecutivo in quanto, come ha sottolineato il coordinatore dell'Unione Degli Studenti Luca Redolfi:"Negli ultimi mesi sono state numerosissime le proteste e le mobilitazioni studentesche, che però sono passate in silenzio agli occhi della politica. Sono state fatte riforme e stanziati fondi come quelli per il PNRR senza dialogare con nessuno. Vogliamo essere ascoltati: le mobilitazioni continuano verso gli Stati Generali della scuola del 18-19-20 febbraio".

Oltre all'appuntamento degli Stati Generali della scuola pubblica, "un momento storico per il nostro paese, in cui studenti e studentesse da tutta Italia si riuniranno a Roma assieme a realtà politiche e sociali, per ricostruire un nuovo immaginario di scuola", gli studenti chiedono delle risposte concrete su diverse questioni: innanzitutto sulla repressione nei confronti delle manifestazioni studentesche che va dai blocchi dei cortei di novembre alle violenza nelle piazze delle settimane scorse. Come dichiara Luca Redolfi:" Vogliamo che venga ritirata la direttiva della Lamorgese rispetto alla libertà dei comitati dell’ordine e la sicurezza, che le azioni di repressione istituzionali, come le sospensioni per le occupazioni, siano combattute e codici identificativi per le forze dell’ordine”.

Le altre due motivazioni della protesta sono l'alternanza scuola-lavoro e l'esame di stato. La prima, secondo gli studenti, dovrebbe essere ripensata totalmente mentre per quanto riguarda l'esame di stato, come dichiara l'Unione Degli Studenti:"E' inaccettabile che il ministero non si sia confrontato con la rappresentanza studentesca prima di stilare le linee guida, ignorando le numerose difficoltà e carenze formative che la fase pandemica ha apportato al mondo dell’istruzione. Vogliamo la revoca della seconda prova e l’introduzione di una tesina multidisciplinare, che garantisca personalità e soggettività al processo valutativo".

Paolo Di Falco