
La polizia, la mattina del 21 ottobre, ha caricato gli studenti che si trovavano davanti al liceo artistico Ripetta di Roma per cercare di unirsi ai loro compagni che il giorno prima hanno occupato la scuola in segno di protesta. In questo momento sono diverse le immagini che stanno circolando sui social di un ragazzo diciassettenne colpito in faccia dallo scudo di un'agente. Sui social, una ragazza avrebbe puntato il dito contro uno dei poliziotti accusandolo di molestie.
La protesta si è conclusa nella serata di giovedì con lo sgombero delle aule. Ma perché gli studenti hanno occupato il liceo Ripetta? Per cosa protestano e soprattutto, che ci facevano i ragazzi caricati dagli agenti davanti ai cancelli?
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L'occupazione del liceo Ripetta
L'occupazione degli studenti del Liceo Ripetta, nell'omonima strada del Tridente, è iniziata il 20 ottobre poco dopo le 13:00 ed è stata segnalata da un docente alle forze dell'ordine che hanno accertato l'occupazione dell'edificio scolastico da parte di un centinaio di studenti: quaranta all'interno dell'istituto ed una cinquantina nel cortile interno del liceo.A spiegare questo gesto sono stati gli stessi studenti: "Oggi, 20 Ottobre, come studenti del Liceo Artistico Ripetta abbiamo deciso di occupare la nostra sede centrale. Questa occupazione nasce dalla necessità di opporci e di lottare, contro le problematiche del nostro Istituto e contro un modello scolastico portato avanti dal Governo e dal ministro Bianchi che, come il PNRR ha dimostrato, segue la stessa linea di tutte quelle politiche che in questi anni hanno massacrato la scuola. Tali problematiche le abbiamo sentite gravare sulle nostre spalle in maniera esorbitante dall'inizio della pandemia fino ad adesso, dove il malessere e la rabbia di noi studenti è esplosa".
Continuano gli studenti dicendo che:"Quello che prendiamo a gran voce e per la quale portiamo avanti l'occupazione come forma di protesta: garantiti laboratori, materiale e ripresa di attività laboratoriali; riscatto della nostra didattica artistica; fondi per l'edilizia scolastica; più personale docente; no agli orari scaglionati; scuole e socialità; aula autogestita per gli studenti delle nostre sedi; ricreazione in cortile libera e multa abolita; miglioramento del percorso che segue gli studenti DSA (Disturbi specifici dell'Apprendimento ndr) e BES (Bisogni Educativi Speciali ndr); stop alla scuola vetrina".
La carica degli agenti
All'appello dei loro compagni, stamattina hanno risposto tantissimi studenti che si sono riuniti davanti al liceo Ripetta di Roma per prendere parte all'occupazione della scuola. Davanti all'ingresso però hanno trovato la polizia chiamata dalla dirigente scolastica che chiede lo sgombero dell'edificio. Nonostante la presenza delle forze di polizia gli studenti non hanno desistito e si sono messi davanti ai poliziotti con le mani alzate.Qui sono seguiti attimi di altissima tensione e dopo sono partire le cariche degli agenti che avrebbero preso a manganellate gli studenti. Dopo il fallimento del dialogo con il dirigente scolastico, le camionette della polizia hanno continuato a presidiare il cancello della scuola con gli studenti decisi a restare.
Il diciassettenne colpito dalla polizia al volto
Durante le cariche degli agenti, come dicevamo sopra, un ragazzo sarebbe stato colpito al volto con uno scudo. Come lui stesso racconta:"Eravamo davanti al cancello. C'era ressa, i poliziotti avevano gli scudi e ci spingevano. Quando la folla si è allentata mi è arrivata una scudata in faccia. Me l'aveva tirato. Potevano abbassarli perché ci eravamo allargati. Dopo essere stato colpito, ho notato un signore in mezzo alla folla. Era grosso, anziano. Gli ho chiesto che ci faceva lì, ma lui mi è venuto addosso, aggressivo".Versione confermata anche da un'altra studentessa:"Eravamo fuori, un ragazzo si è messo a urlare davanti ai poliziotti, ma come altri, come tutti. L'agente però ha sbroccato e gli ha dato un pugno forse lo scudo in faccia, poi è andato dietro. Gli altri poliziotti si sono chiusi con gli scudi e hanno cominciato a spingere gli studenti".
Una studentessa denuncia molestie
Sui canali Instagram del collettivo studentesco è apparsa la testimonianza di una studentessa (qui il video) che avrebbe subito molestie da uno dei poliziotti durante le ore concitate. "Ero in prima linea quando è iniziata l'agitazione tra le due parti. - racconta la ragazza - Ero davanti a questo poliziotto che ha iniziato a toccarmi i fianchi, a stringerli, a salire sul corpo, a dirmi 'piccolina non ti fare male, ci penso io'. Ha iniziato a salire con la mano e a mettermela sul seno", Un collega del poliziotto, secondo la ragazza, l'avrebbe allontanato. La notizia, condivisa sui social, è stata ripresa anche dal movimento femminista Non Una Di Meno.La Questura di Roma, interpellata dal quotidiano Roma Today, "sta acquisendo informazioni sui fatti". La studentessa sarebbe intenzionata a procedere per le vie legali.
Paolo Di Falco