
Bagni “no gender” per favorire l’inclusione; la proposta del liceo artistico “Cassinari” di Piacenza, nemmeno a dirlo, ha fatto molto discutere. L’iniziativa, già messa in pratica da alcuni mesi, è stata portata avanti dagli stessi studenti del liceo ed ha trovato un forte appoggio nella dirigente dell’istituto, Sabrina Mantini, pronta a sostenere i suoi ragazzi. La scuola piacentina non è nuova ad iniziative che favoriscono il tema dell’inclusività; già lo scorso anno infatti, decise di mettere a disposizione una scatola di assorbenti gratuiti per le ragazze che ne fossero sprovviste.
Leggi anche:
- Maturità 2022, la petizione chiede al Ministro stop agli scritti
- Quarantena a scuola: come funziona e cosa cambierà? Lo spiega la preside
- Scuole, professori, studenti: l'anno scolastico 2021-2022 in 10 statistiche
Un pugno alla discriminazione di genere
Gli alunni del liceo “Cassinari” hanno messo in pratica un’iniziativa di solidarietà e inclusione verso tutti i colleghi che spesso non si riconoscono in termini binari. Ecco quindi spuntare vicino ai due classici cartelli, che indicano il genere nei bagni, un terzo cartello per tutti coloro che non si sentono né maschio né femmina. La proposta, dibattuta dagli alunni per mesi, ha trovato l’avvallo delle autorità scolastiche ed ora il bagno “no gender” è una realtà consolidata che potrebbe essere condivisa anche da altri licei. Si tratta di “una possibilità in più che aiuta a non discriminare” rivela un rappresentante di istituto al quotidiano Libero.