
Bagni “no gender” per favorire l’inclusione; la proposta del liceo artistico “Cassinari” di Piacenza, nemmeno a dirlo, ha fatto molto discutere. L’iniziativa, già messa in pratica da alcuni mesi, è stata portata avanti dagli stessi studenti del liceo ed ha trovato un forte appoggio nella dirigente dell’istituto, Sabrina Mantini, pronta a sostenere i suoi ragazzi. La scuola piacentina non è nuova ad iniziative che favoriscono il tema dell’inclusività; già lo scorso anno infatti, decise di mettere a disposizione una scatola di assorbenti gratuiti per le ragazze che ne fossero sprovviste.
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Un pugno alla discriminazione di genere
Gli alunni del liceo “Cassinari” hanno messo in pratica un’iniziativa di solidarietà e inclusione verso tutti i colleghi che spesso non si riconoscono in termini binari. Ecco quindi spuntare vicino ai due classici cartelli, che indicano il genere nei bagni, un terzo cartello per tutti coloro che non si sentono né maschio né femmina. La proposta, dibattuta dagli alunni per mesi, ha trovato l’avvallo delle autorità scolastiche ed ora il bagno “no gender” è una realtà consolidata che potrebbe essere condivisa anche da altri licei. Si tratta di “una possibilità in più che aiuta a non discriminare” rivela un rappresentante di istituto al quotidiano Libero.
La preside del liceo Cassinari: “Il compito delle scuole è includere”
Ad essere soddisfatta dell’operato degli studenti è la dirigente dell’istituto artistico, Sabrina Mantini, che ai microfoni di “Mattino 5” rivela le ragioni che l’hanno convinta a sostenere l’iniziativa: “Nella nostra scuola ci sono ragazzi in questo stato, abbiamo pensato di concedere loro questa possibilità”. La preside sostiene che il tema dell’inclusività sia molto sentito nella scuola, come del resto testimoniano i tanti progetti portati avanti: “Il compito delle scuole è includere e an-dare verso i bisogni degli adolescenti – aggiunge il dirigente scolastico – noi abbiamo sempre realizzato progetti di inclusività e abbiamo ritenuto giusto andare verso le loro esigenze”.