Maria_Zanghi
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tampon tax
Anni di rinvii e discussioni sull'annoso tema della Tampon Tax hanno - finalmente - portato a una situazione di svolta: l'iva sugli assorbenti igienici femminili verrà abbassata. L'intervento è stato inserito tra le misure da approvare all'interno della prossima Legge di bilancio.

Un grande passo in avanti nel nostro Paese dove, fino a oggi, gli assorbenti apparivano come un bene di lusso, al pari dell'acquisto di una bottiglia di vino o di un capo d'abbigliamento. Entriamo nel dettaglio della riforma e cerchiamo di capire in che modo verrà ridotta la tassa.

Riduzione della Tampon Tax: benvenuta civiltà!

Un argomento su cui si è molto dibattuto negli ultimi anni e che ha creato non poche polemiche nel mondo della politica e non solo: la tampon tax da oggi entra ufficialmente tra gli interventi da attuare con la prossima legge di bilancio. L'acquisto degli assorbenti igienici femminili, con un'iva pari al 22%, in Italia, è da sempre stato equiparato a quello di altri beni, considerati ordinari, come sigarette, abbigliamento, prodotti di bellezza.

Con l'introduzione della riforma l'imposta statale passerà dal 22% al 10%. Un notevole passo in avanti, un segno di civiltà per il nostro Paese, nonostante nel tempo si fosse parlato di un ulteriore abbassamento fino a giungere al 4%, esattamente come per tutti gli altri beni di prima necessità.

L'obiettivo, auspicato da M5S, PD e Italia Viva, è quello è arrivare alla completa abolizione della tassa sugli assorbenti. Essere una donna con le mestruazioni non può essere considerato un lusso: "L’annunciata riduzione dell’aliquota sui prodotti igienici femminili in legge di Bilancio è una notizia estremamente positiva - ha dichiarato il partito di Giuseppe Conte. Si tratta di un ulteriore, importante passaggio che ci auguriamo possa condurre quanto prima all’abolizione della Tampon tax".

Riduzione dell'iva sugli assorbenti femminili: le polemiche nate intorno al tema

Da circa sei anni nel nostro Paese si parla della riduzione dell'iva sugli assorbenti igienici femminili. Era il 2016 quando il parlamentare dem, Giuseppe Civati, mise sul tavolo la questione che venne sonoramente ignorata dalla maggior parte dei suoi colleghi. Di lì in poi, anche i governi successivi hanno iniziato a costruire dibattiti sul tema che, però, non avevano mai portato a una risoluzione definitiva.

Nel mezzo tante polemiche: sui social tanti quelli che rifiutavano la possibilità, soprattutto uomini. Secondo il punto di vista in questione, infatti, l'utilizzo degli assorbenti femminili da parte della donne era considerato come una delle cause del devasto climatico del nostro pianeta.

Anche per queste ragioni, infatti, nel 2019, anno dell'ultima discussione in aula sul tema, venne introdotta l'aliquota agevolata al 5% per gli assorbenti compostabili, biodegradabili e lavabili, ma anche praticamente introvabili per la maggior parte delle donne.

"Il ciclo non è un lusso"

Non uno slogan politico, ma un dato di fatto che nelle ultime ore ha avuto - finalmente - la sua rilevanza politica e sociale. Dopo anni di battaglie e mobilitazioni da parte dell'opinione pubblica pare sia giunto il momento di considerare gli assorbenti non come un bene di lusso, ma necessario. In molti paesi europei l'iva sugli assorbenti per l'igiene femminile è stata abbassata da anni, e in alcuni casi del tutto cancellata.

Una considerazione già più volte manifestata dall'intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità e che oggi pare farsi sempre più concreta.

Maria Zanghì

Data pubblicazione 20 Ottobre 2021, Ore 13:44
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