
La morte del giovane Lorenzo ha sconvolto in gran parte il mondo della scuola. Ma non solo, quella di Lorenzo infatti è solo l'ennesima morte sul lavoro e il fatto che sia avvenuta durante uno stage formativo non retribuito previsto dal suo indirizzo di studi non può distogliere l'attenzione dal punto nodale: non tutti lavorano in sicurezza nel nostro Paese. Ecco perché, al fianco degli studenti, venerdì nelle piazze si sono riversati anche i lavoratori. Alla base delle proteste, andate in scena in molte città della Penisola, c'era la richiesta di maggiore sicurezza per gli studenti durante i PCTO e in generale durante le ore di formazione in azienda e in fabbrica; ma non sono mancati anche duri scontri con la polizia che è addirittura ricorsa alle maniere forti per sgomberare le piazze e spegnere la foga degli studenti.
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A Milano scontri davanti la sede di Assolombarda
In particolare, nella città di Milano la tensione è stata palpabile quando un gruppo di studenti, e di rappresentanti del sindacato COBAS, hanno sfilato fino a sotto la sede dell'Associazione delle Imprese di Assolombarda per recapitare una trave di cartapesta e ricoperta di sangue finto, in ricordo di Lorenzo e di tutte le vittime nei cantieri. Ma l'ingresso dell'associazione era presidiato dalle forze dell'ordine, in tenuta anti-sommossa; al tentativo degli studenti di forzare il blocco e le transenne, è scattata la reazione della celere che si è fatta largo tramite i manganelli per disperdere la folla di giovani.
Studenti chiusi in piazza a Torino
Ai fatti di Milano fanno eco quelli di Torino dove si è assistito a scenari da guerriglia civile. Nel capoluogo torinese gli studenti avevano infatti organizzato un sit-in di protesta che ben presto si è però trasformato in un corteo, nonostante le restrizioni della zona arancione.A quel punto le forze di polizia hanno cercato di chiudere la piazza per evitare la nascita del corteo, e i ragazzi hanno reagito con il lancio di bottiglie e uova a cui hanno fatto seguito alcune cariche delle forze dell'ordine: molti i giovani feriti, una studentessa è addirittura svenuta per un trauma alla testa.
Le tensioni nelle altre città
Ma non solo; incidenti si sono verificati in piazza dei Martiri a Napoli davanti alle sede dell'Unione degli Industriali, tra studenti e attivisti dei centri sociali che protestavano e le forze dell'ordine. I manifestanti, alcune centinaia, hanno lanciato vernice rossa sul portone della sede e hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell'ordine. Polizia e carabinieri hanno risposto con una carica.E lo stesso è avvenuto a Roma, dove secondo quanto riportato da Repubblica.it, in seguito a scontri tra studenti e poliziotti, uno studente del movimento “La Lupa” sarebbe stato aggredito dalle forze di polizia riportando alcune lesioni.
L'accusa della politica
E mentre gli studenti annunciano nuovi cortei in risposta a quanto subìto, sulla questione è piombata anche la politica che, spogliata dell'onere dell'elezione presidenziale, può tornare ad occuparsi del Paese. In particolare, il segretario del Partito Democratico, durante la trasmissione “Mezz'ora in più” di Rai Tre, è stato molto chiaro: “Sulla questione di ordine pubblico chiediamo che siano date risposte, è una vicenda abbastanza grave”.Sempre da sinistra, le parole del segretario dem trovano appoggio in quelle del leader di sinistra italiana, Nicola Fratoianni che a Repubblica.it dichiara: “Lo Stato la smetta di manganellare gli studenti. Domani depositeremo un'interrogazione parlamentare al governo, così magari la titolare del Viminale si ricorderà di dover dare spiegazioni e scuse a tanti studenti, alle loro famiglie e più in generale ai cittadini”, un chiaro riferimento alla Ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e al suo operato. Le parole di Fratoianni fanno eco a quelle di Carlo Verdelli, nuovo direttore del settimanale “Oggi”, che in un tweet ha tuonato: “Poliziotti con manganello che caricano studenti con zaino. A Torino, Milano. Le proteste nel nome di Lorenzo Parelli creceranno. Meglio che lo Stato interrompa la strategia delle botte e si scusi. Prima del peggio”, avverte Verdelli.
4 febbraio, nuovo corteo studenti: in piazza anche i politici?
E mentre gli studenti denunciano gravi casi di percosse, organizzando un nuovo corteo in data 4 febbraio (a Torino), dalla politica continuano ad arrivare prove di distensione. O almeno è quanto emerge dalle parole del Capogruppo del PD, Filippo Barberis, riportate da Repubblica.it: "Quando i giovani scendono in piazza per diritti così importanti bisogna fare di tutto per evitare scontri"; gli studenti hanno il diritto di manifestare, specie quando vengono denunciati episodi spiacevoli come quello di Lorenzo, sostiene Barberis che rilancia: “Stiamo preparando un ordine del giorno in cui chiederemo a tutte le istituzioni un impegno per tutelare questi fondamentali diritti, portando avanti anche le battaglie che i Giovani democratici hanno messo in campo da molto tempo”.
Tutti dalla parte degli studenti
Ma gli episodi di violenza hanno scosso fortemente l'opinione pubblica che si dice, in generale, allibita per il trattamento riservato agli studenti. E più di qualcuno parla di “pessima gestione Lamorgese”. “Per settimane si sono permessi cortei no-vax in giro per le città che non rispettavano percorsi e facevano quel che volevano e si picchiano dei ragazzini”, commenta Selvaggia Lucarelli, nota giornalista del Fatto Quotidiano, con un tweet. A fare da spalla alla Lucarelli c'è il collega Ciro Pellegrino, che oltre alla denuncia dei fatti, si sofferma sull'esperienza Lamorgese al Ministero degli Interni, definendola appunto “pessima”.Non solo giornalisti però; i gravi episodi andati in scena in tutta la Penisola hanno scatenato un'ondata di indignazione social che ha investito più o meno tutti. “Invece di essere fieri di una gioventù indignata, voi la caricate?”, il commento dell'attrice Anna Foglietta, su Twitter.