Maestra maltratta bambino autistico di 7 anni: "Serve qualcuno che ti rompa la capoccia"

”Serve solo qualcuno che te rompa la capoccia a te"; "Mo stai a piange.. rompi le scatole ancora di più"; "Ignorante cafone": sono le parole con cui una maestra elementare si rivolgeva quotidianamente ad un suo alunno.

Lo studente di 7 anni – affetto da disturbo dello spettro autistico – sarebbe stato puntualmente vessato, deriso dall'insegnante che abusava della sua posizione passando talvolta dalla violenza verbale a quella fisica. La docente – una 65enne di Velletri – è adesso sotto processo per abuso di mezzi di correzione stando a quanto riportato da “La Repubblica”.

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Studente umiliato e maltrattato: maestra finisce sotto processo

Le intercettazioni ambientali e le immagini mostrate dalla videocamera installata nella classe dai Carabinieri hanno incastrato l'insegnante. Dalle riprese si vede chiaramente la maestra colpire in testa l'alunno con un quadernone, tirandolo per i capelli. E non solo, il video mostra l'insegnante utilizzare una sedia per colpire il piccolo studente. In un'altra inquadratura poi – spiegano i Carabinieri – si vede la maestra che ”gli afferra il braccio sinistro e glielo torce tanto che (il piccolo) urla di dolore. Nella foto si vede il bambino con il braccio girato e si nota una smorfia di dolore in volto. Nell’audio si sente anche il bambino dire ahia”.

Ma non finisce qui; il giovane studente veniva continuamente umiliato davanti tutta la classe dalla docente con frasi come ”Non dobbiamo far caso a quello che dice e a quello che fa”, e ancora: ”Cominciamo di prima mattina con questo che rompe eh. Preparatevi”. La maestra è adesso sotto processo per abuso di mezzi di correzione. Stando al sostituto procuratore Rita Caracuzzo, il comportamento della maestra ha costituito per l’alunno un ”pericolo di malattia nella mente”, “uno stato d’ansia” e ”l’aggravarsi di disturbi del carattere e del comportamento”. L’avvocato che difende la maestra afferma che l’imputata respinge tutte le accuse al mittente e che non vi è stato alcun maltrattamento.