Era stata trovata morta nella sua abitazione lo scorso 2 gennaio, lasciando un enorme vuoto nella scuola dove insegnava. Mesi più tardi è emerso che ad uccidere la donna 55enne, docente in una scuola primaria di Bagheria, comune vicino Palermo, è stata la figlia di 17 anni. Una vicenda che ha lasciato sbigottita un'intera comunità e molti, soprattutto tra le mura scolastiche, si interrogano sulle cause della tragedia. Intanto il tribunale dei minori di Palermo ha condannato con rito abbreviato la 17enne a 20 anni di reclusione.
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La verità agghiacciante emersa dalle indagini
Mesi di indagini hanno portato a galla una verità sconcertante. La maestra è stata prima stordita con un sonnifero mescolato in un purè di patate, e poi strangolata dalla ragazzina di 17 anni, che successivamente ha anche infierito sul corpo della madre, colpendola con numerose coltellate. Per lei, stando a quanto riportato da 'Ansa', sono scattate le manette in seguito alla pena stabilita dalla magistratura.Ancora oggi la comunità scolastica non riesce a spiegarsi quanto accaduto: ”La scuola è sotto choc per quanto successo. La collega era una persona valida, e disponibilissima. Era la mia collaboratrice della presidenza. Era una persona molto discreta”, ha rivelato il preside. “Noi sapevamo che viveva per questa figlia. Non avevamo notizie di liti e di rapporti conflittuali. Io sono arrivato da poco, ma tanti colleghi che hanno lavorato con lei per anni sono davvero disorientati e molto colpiti da quanto successo”, ha aggiunto il dirigente scolastico.
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