
Questa la didascalia che accompagna la video risposta: “Mi sono permesso di risponderti ma soprattutto voglio ringraziarti”.
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L’intervento di Dante Belisario
Dante Belisari è intervenuto durante il concerto del padre Elio, facendo un appello. Le sue parole sono semplici e proprio per questo incredibilmente dirette e disarmanti: “Ho 13 anni e sono autistico. Sono qui per godermi il concerto, ma anche per fare un appello alle istituzioni e soprattutto al ministro dell’Istruzione, chiedendogli di assumere insegnanti di sostegno formati”.
La risposta di Sandro Marenco: “Dante, io ho un’idea”
Dopo la risposta del ministro dell’Istruzione e del Merito, arriva anche quella di Sandro Marenco, il prof content creator di Savona, classe 1972. “Dante”, esordisce il prof, “tu sei una forza umana, io ti devo solo fare i miei complimenti, perché hai avuto un coraggio, una forza, una chiarezza che meritano una risposta”. Continua Marenco: “E allora con la stessa franchezza con cui tu ti sei posto davanti a tutti quanti lo faccio anch’io, e ti spiego perché il ministro non potrà esaudire la tua richiesta”.Il prof social dice infatti che Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito in carica, non potrà assumere gli insegnanti specializzati richiesti dal 13enne per un motivo tanto semplice quanto brutale: “perché non ci sono. Perché la richiesta da anni è molto più alta della possibilità che si dà alle persone di formarsi”. I corsi per diventare un docente di sostegno specializzato, spiega Marenco, hanno infatti un costo molto alto, che si aggira sui 4.000 euro. Di conseguenza, non tutti hanno questa possibilità economica. A complicare il quadro c’è anche il fatto che i posti a disposizione sono sempre molto inferiori al numero di richieste. Il prof passa poi a spiegare il sistema delle cosiddette “chiamate” e del perché ci siano così tanti docenti di sostegno non specializzati. E poi la proposta: “E allora, Dante, cosa facciamo? Io ho un’idea: ci uniamo per chiedere un emendamento al ministro Valditara, finché non riusciamo a sistemare la questione del precariato e dei docenti di sostegno, emani una legge per cui esista il diritto della continuità didattica ai ragazzi che hanno bisogno di sostegno. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che avremo insegnanti che veramente vogliono fare sostegno, perché sanno che nel momento stesso in cui prendono quella supplenza la porteranno avanti per 5 o per 3 anni, a seconda del ragazzino e dalla classe a cui sono state assegnate. In questo modo noi daremo una continuità didattica alle persone che hanno bisogno di un sostegno, e gliela daremo dal primo all’ultimo giorno di scuola. Ti sembra un’idea che possa andar bene, almeno per il momento?”.
E infine i saluti: “Dante, io ti ringrazio, sei stato per me fonte di grande ispirazione e di grande riflessione. Ti mando un abbraccio”.