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albertelli genitori e studenti contro digitalizzazioneIl liceo classico 'Albertelli' di Roma non passerà di certo alla storia per aver plasmato e formato gli influencer del futuro. Proprio negli scorsi giorni, la scelta dell'istituto scolastico di rifiutare 300mila euro di fondi PNRR aveva destato molto scalpore.
fonte foto: via Ansa.it

La decisione, presa dal Consiglio d'Istituto, poggia su una convinzione profondamente radicata nel corpo docente ma anche, a sorpresa, tra gli studenti: il finanziamento, destinato all'acquisto di apparecchiature digitali, è stato giudicato come ”irrazionale e antieconomico”, e per questo scartato. Nell'assemblea pubblica di ieri, genitori, docenti e studenti hanno rivendicato con forza i motivi del loro dissenso.

La vicenda: Consiglio d'Istituto rifiuta 300mila euro del piano Scuola 4.0

“I finanziamenti europei del PNRR non hanno l’obiettivo di prendersi carico delle necessità impellenti della scuola italiana e risolverne i problemi storici: l’abbandono elevato, le carenze edilizie, l’assenza di manutenzione e sicurezza, le classi sovraffollate, la precarietà permanente di docenti e personale ATA, la mancanza di spazi idonei per la didattica ordinaria, ecc. restano inevasi, anzi si aggravano poiché le risorse vengono destinate unicamente alla nuova tumultuosa emergenza innovazionista” è quanto recitava il comunicato redatto dai genitori che hanno bocciato la proposta.

I fondi - derivanti dal piano Scuola 4.0 del PNRR - sarebbero infatti serviti per 'digitalizzare' la didattica, con la creazione di nuovi corsi scolastici e l'acquisto di dispositivi elettronici - fanno notare i genitori - già presenti nella scuola. Quelle delle famiglie dell''Albertelli' è una vera crociata contro la digitalizzazione, una ”riduzione tout court dell’importanza delle discipline umanistiche, della storia e della formazione del pensiero, e impoverimento e banalizzazione dello studio delle scienze, che rischia di ridursi ad un insieme precetti”.

Gli studenti: “Ci cade l'intonaco in testa e ci vogliono insegnare a fare storie su Instagram”

Dello stesso parere anche gli studenti. Ragazze e ragazzi che credono ancora nella validità di un percorso di stampo umanistico che ben poco ci azzecca con un corso sull'utilizzo di Instagram. Così, durante l'assemblea pubblica organizzata davanti la scuola, ha preso la parola una ragazza frequentante il liceo: ”E' stato dato per scontato che il nostor futuro dovesse essere deciso da qualcun altro. Non siamo favorevoli a questi fondi per il semplice fatto che siamo in un liceo classico. Quello che vogliamo è un futuro dignitoso, imparare i nostri diritti, farci una cultura: vogliamo essere formati come individui. Non vogliamo che venga creata una digitalizzazione che andrebbe a snaturare del tutto l'insegnamento” si legge su 'Ansa'.

Nel suo discorso, la studentessa evidenzia diverse problematiche, tipiche degli adolescenti in età scolare, - come il benessere psicologico e le difficoltà tra i banchi - per cui ancora non vengono adottate soluzioni. Naturale, quindi, che i ragazzi si chiedano ”perché gli unici soldi che ci sono vengono assegnati per darci competenze che non ci servono in questo liceo: come girare video dal telefono per fare storie su Instagram”.

Data pubblicazione 23 Maggio 2023, Ore 15:32
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