3' di lettura 3' di lettura
consiglio istituto boccia progetti scuola 4.0Fa discutere la decisione di docenti e genitori di un noto liceo romano che hanno bocciato due progetti legati al piano Scuola 4.0 del PNRR: di fatto, rinunciando ad un finanziamento di circa 300mila euro.


I due progetti sono passati al vaglio del Consiglio d'Istituto che – con 7 voti contrari, 2 favorevoli e 4 astenuti – li ha respinti in tronco. Le motivazioni della scelta sono riportate in un comunicato diffuso dai genitori: nel frattempo, è stata convocata un'assemblea aperta all'intera comunità scolastica per discutere sull'accaduto.

Genitori contro la tecnologia a scuola: “Progressiva perdita delle facoltà mentali”

I genitori che hanno bocciato la proposta, e firmatari del comunicato, spiegano così la loro decisione: “I finanziamenti europei del PNRR non hanno l’obiettivo di prendersi carico delle necessità impellenti della scuola italiana e risolverne i problemi storici: l’abbandono elevato, le carenze edilizie, l’assenza di manutenzione e sicurezza, le classi sovraffollate, la precarietà permanente di docenti e personale ATA, la mancanza di spazi idonei per la didattica ordinaria, ecc. restano inevasi, anzi si aggravano poiché le risorse vengono destinate unicamente alla nuova tumultuosa emergenza innovazionista”. Infatti i due progetti erano destinati allo sviluppo, e al potenziamento, delle skills degli studenti in ambito tecnologico, nonché all'acquisto di moderne apparecchiature digitali.

Ma i genitori sottolineano come il liceo sia già dotato di 41 smart TV, 7 proiettori, 49 PC Notebook, 41 PC Desktop e sarebbe, quindi, ”irrazionale ed antieconomico sobbarcarsi collettivamente un debito di circa 150.000 euro per ulteriori attrezzature multimediali che hanno una vita media brevissima e che quindi acuiscono, anziché arginarla, la percezione di vivere in un mondo effimero”. Ma non solo. Entrando nel merito della protesta, i familiari degli studenti ci tengono, inoltre, a precisare che il piano Scuola 4.0 – che punta tutto sulla digitalizzazione – collima ”con gli obiettivi di un liceo, cioè insegnare a tradurre dal greco, a comprendere la storia e la fisica, avere una capacità critica e un metodo di studio”.

”Crediamo che il miglioramento della didattica passi per ben altre vie e che l’attenzione spasmodica alla digitalizzazione significhi da un lato la riduzione tout court dell’importanza delle discipline umanistiche, della storia e della formazione del pensiero, dall’altra impoverimento e banalizzazione dello studio delle scienze, che rischia di ridursi ad un insieme precetti” aggiungono le famiglie. Una vera e propria crociata quella dei genitori che ricordano le possibili conseguenze dell’uso improprio o eccessivo delle nuove tecnologie: da danni fisici e psicologici fino ”alla progressiva perdita delle facoltà mentali”. Insomma, in questo liceo romano le famiglie hanno scelto da che parte stare, prendendo le distanze dalla tecnologia.