Federico Bianchetti
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Il liceo dove gli studenti non prendono mai i voti (ma le pagelle di fine anno sì)

Addio al trimestre e al quadrimestre, ma anche al pentamestre. Una scuola di Grosseto sta sperimentando quello che in molti già chiamano 'periodo unico'.

Nessun voto o valutazione intermedia: pagelle e scrutini sono rimandati a fine anno, per consentire a studentesse e studenti di vivere con meno ansia e stress il momento valutativo. E' l'approccio della cosiddetta scuola senza voti: gli studenti svolgono verifiche e compiti in classe ma, al posto del voto numerico, ottengono una valutazione qualitativa del loro lavoro, con appunti e riflessioni da parte dell'insegnante.

Il metodo nord europeo

Nulla di nuovo sotto il Sole. Quello della scuola senza voti è un esperimento già in atto in diverse parti d'Italia: a Firenze per esempio, l'istituto 'Marco Polo' si sta servendo già da tempo di quello che viene chiamato 'metodo finlandese'. Così come a Roma: qui, però, dopo una sperimentazione durata poco più di un anno, la sezione senza voti del liceo 'Morgagni' ha chiuso i battenti. L'obiettivo comune è quello di sostenere i giovani tra i banchi, mettendoli nelle condizioni di vivere più serenamente il contesto scolastico. E anche a Grosseto, infatti, non esistono voti, ma solo valutazioni indicative: il tutto viene poi riportato nella pagella di fine anno.

Alla primaria tornano i giudizi sintetici

Mentre le scuole superiori sperimentano quello che è un approccio educativo a tutti gli effetti, da quest'anno, nelle scuole primarie italiane, tornano i giudizi sintetici e i voti numerici. Questi erano stati sostituiti nel 2020 dai giudizi descrittivi per volontà dell'allora Ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. Adesso, invece, una norma contenuta nel ddl sul voto in condotta, reintroduce i giudizi sintetici alla scuola primaria già a partire dal corrente anno scolastico: alunne e alunni troveranno nella loro pagella i cosiddetti giudizi che vanno da 'ottimo' a 'buono', fino a 'insufficiente'.

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