
A chiederlo sono l’Associazione Italiana Editori (AIE) e l’Associazione Librai Italiani – Confcommercio (ALI), con una lettera direttamente indirizzata al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
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Editori e librai: aumentare i fondi per i libri scolastici a 170 milioni
Attualmente, ogni anno lo Stato destina un budget di 133 milioni di euro per sostenere l'acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie che si trovano in condizioni di povertà assoluta. Tuttavia, va notato che questi fondi non vengono sfruttati appieno a causa di una scarsa diffusione di informazioni e di un processo di erogazione poco efficiente, il quale comporta notevoli ritardi nell'arrivo dei benefici alle famiglie interessate.Le due associazioni, AIE (Associazione Italiana Editori) e ALI-Confcommercio (Associazione Librai Italiani - Confederazione Nazionale del Commercio), si appellano quindi al Presidente del Consiglio affinché venga aumentato il finanziamento destinato ai libri scolastici, portandolo a un importo minimo di 170 milioni di euro. Un incremento volto a garantire che tutte le famiglie in difficoltà possano beneficiare di questo supporto fondamentale.
Scrivono i presidenti Ricardo Franco Levi (AIE) e Paolo Ambrosini (ALI-Confcommercio), come si legge nel comunicato stampa: “Il punto di partenza è la consapevolezza che l’accesso all’istruzione è un diritto costituzionale di primaria importanza e condizione essenziale per la crescita dell’Italia. Tuttavia, per molti minori questo diritto rischia di rimanere sulla carta. Sono 1,9 milioni le famiglie in Italia in povertà assoluta (dato 2021) e 2,9 milioni quelle in povertà relativa. Le stesse statistiche ci dicono che sono in gran parte famiglie con figli in età scolare, in cui i genitori hanno difficoltà a comprare i libri per la scuola e garantire così il pieno accesso all’istruzione”.
Introduzione della detrazione fiscale per i libri scolastici
Parallelamente, AIE e ALI-Confcommercio propongono l'introduzione di una detrazione fiscale per le famiglie che sostengono spese per l'acquisto dei libri di testo scolastici. Questa misura sarebbe analoga a quelle già esistenti per le spese sanitarie e l'attività sportiva dilettantistica dei figli. Consentire alle famiglie di detrarre fiscalmente queste spese contribuirebbe ad alleggerire il loro carico finanziario nell'acquisto dei libri di testo, incoraggiando così una migliore accessibilità all'istruzione per tutti i ragazzi, indipendentemente dalla situazione economica delle loro famiglie. Tale detrazione impatterebbe in maniera positiva prima di tutto sulle famiglie in povertà relativa, “ma a nostro avviso”, scrivono le due associazioni, “come negli altri casi citati la detrazione dovrebbe essere universale ed estendersi anche oltre la scuola d’obbligo”.Questa misura consentirebbe, scrivono AIE e ALI-Confcommercio, “di affrontare i molti altri nodi che sono aperti sul fronte dell’editoria scolastica a partire dal tema dei tetti di spesa previsti per i libri adottati nelle scuole che, nati a tutela delle famiglie ma fermi dal 2012 (nel frattempo i prezzi sono cresciuti del 20%, fonte Istat), sono diventati un limite all’attività didattica, come ci ricorda anche l’Associazione Nazionale Presidi, dato che le scuole per rispettarli sono talvolta costrette a non adottare alcuni testi, privando docenti e studenti del loro prezioso supporto”.