
Ma quello che lascia perplessa la madre, come riportato da ‘il Resto del Carlino’, è soprattutto l’atteggiamento respingente e poco chiaro della scuola.
Il prof di scienze e fisica, infatti, avrebbe dato rassicurazioni in merito all’esito delle prove di recupero. Da qui la decisione: madre e figlia faranno ricorso al Tar per andare a fondo sulla vicenda.
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Bocciata al quarto anno: per la madre è un’ingiustizia
La studentessa e aspirante indossatrice di 18 anni, al termine del quarto anno del liceo artistico, era stata rimandata a settembre in tre materie: inglese, scienze e fisica. Per colmare le lacune, la studentessa ha passato l’estate sui libri, prendendo oltretutto diverse lezioni private. Ma a quanto pare non è bastato, visto che la scuola ha deciso che la dovrà ripetere il quarto anno. Non più allo stesso liceo, però, se non accoglieranno il ricorso al Tar, ha spiegato la madre, come riportato da ‘il Resto del Carlino’. La donna infatti non si è rassegnata a quella che le sembra tanto un’ingiustizia. Giovedì scorso si è allora recata in caserma per raccontare i fatti e le sue impressioni, ma senza presentare una denuncia formale.
La doccia fredda della bocciatura: “Io e mia figlia siamo rimaste scioccate ed incredule”
La pagella presenta un 7 in italiano e laboratorio multimediale, un 7 in storia dell’arte (materia chiave dell’indirizzo), e 6 nelle altre materie. Ma non in tutte le altre discipline: ad abbassare la media, c’è infatti un 4 in inglese, un 5 in matematica e un altro 4 in fisica. Nonostante questo, il professore di matematica e di fisica si era espresso positivamente riguardo all’esame di recupero svolto dalla 18enne. Addirittura le aveva fatto i complimenti per essersi impegnata durante l’estate. “Testimoni di ciò anche i compagni e gli amici che avevano assistito alla prova”, ha raccontato la madre. “Lei stessa era soddisfatta. Al contrario, quella di inglese, è vero, non era andata benissimo. Confidavamo comunque nella promozione, tanto che avevo già ordinato i libri per la quinta”.Proprio per questo la telefonata della scuola è stata una vera e propria doccia fredda: “Io e mia figlia siamo rimaste scioccate ed incredule. Anzitutto, non ho capito perché abbiano contattato me, dato che mia figlia è maggiorenne. A quel punto ho chiamato la scuola chiedendo di parlare col preside, mi è stato detto che fino alle 16 sarebbe stato impegnato con gli scrutini. E quando poco dopo le 14 mi sono recata alla scuola per chiarire i fatti e avere spiegazioni, gli insegnanti hanno fatto muro, dicendomi che il preside era partito. Alla fine non sono stata ricevuta da nessuno, nonostante li pregassi per avere delucidazioni”.