
Essere bocciati non è mai facile da accettare, e infatti non sempre gli studenti (con alle spalle le loro famiglie) si rassegnano all'esito negativo.
A dimostrarlo è il caso di uno studente di un Liceo Scientifico che ha ricevuto il duro responso alla fine dell'anno scolastico: la bocciatura.
Nonostante il numero elevato di assenze e le gravi insufficienze in materie fondamentali, però, i genitori hanno comunque deciso di fare ricorso contro la valutazione della scuola, portando la questione fino al Consiglio di Stato.
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La situazione precaria dello studente
Il caso riguarda uno studente di un Liceo Scientifico che ha chiuso l'anno scolastico con una situazione molto precaria (se non proprio disastrosa).
Le insufficienze in italiano, inglese e filosofia e un numero elevato di assenze - ben 235 ore - hanno portato il Consiglio di Classe a propendere per la non ammissione alla classe successiva.
Nonostante la sospensione del giudizio e la possibilità di recuperare le materie durante l'estate, lo studente non è riuscito a ottenere la sufficienza in italiano e inglese: in entrambi i casi la votazione si è fermata al 4.
Il ricorso: “Bocciatura valida solo in presenza di diverse gravi insufficienze”
I genitori, convinti che la bocciatura fosse ingiusta, hanno presentato un ricorso al TAR Puglia, contestando le modalità di valutazione e sostenendo che la scuola non avesse applicato correttamente i criteri previsti dal Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF).
Secondo la famiglia, infatti, il PTOF permetterebbe la bocciatura solo in presenza di "diverse gravi insufficienze" e non di una sola insufficienza, per quanto significativa.
Ma il TAR ha scosso la testa: per i giudici la bocciatura è stata più che lecita.
L’intervento del Consiglio di Stato
A intervenire sulla questione è stato poi il Consiglio di Stato, il quale ha rigettato il ricorso, confermando la decisione del TAR Puglia e della scuola.
Secondo la sentenza, fa sapere 'Orizzontescuola', i criteri per la sospensione del giudizio e per la non ammissione sono equivalenti: "Un'insufficienza, anche in una materia non fondamentale, determina la sospensione del giudizio così come la non ammissione alla classe successiva".
Questo significa che la presenza di una sola insufficienza può essere motivo sufficiente per una bocciatura, a patto che siano state offerte le opportunità di recupero adeguate.
Senza contare il numero di assenze
Il Consiglio di Stato ha inoltre evidenziato che il numero di assenze, particolarmente elevato, ha impedito ai docenti di svolgere ulteriori verifiche necessarie per valutare adeguatamente il recupero dello studente.
Malgrado ciò, la scuola aveva comunque attivato sportelli didattici pomeridiani e opportunità di recupero che, però, non sono state sfruttate dal ragazzo.
E ribadisce la sentenza: “L’interesse dell’alunno non consiste nell’avanzamento in ogni caso alla classe successiva, ma nell’individuazione del percorso formativo più adeguato”.