Maria_Zanghi
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aumento insegnanti sostegno

Più insegnati di sostegno per garantire la sostanziale inclusività nelle scuole italiane: questo il monito lanciato dal sottosegretario all'istruzione, Rossano Sasso.

Durante la pandemia la formazione dei docenti è stata compromessa e questo ha portato a una discriminazione scolastica. La soluzione da approvare nel minor tempo possibile è quella di aumentare le assunzioni di docenti specializzati nel sostegno, con l'aiuto anche delle università e del PNRR.

Più formazione e aumento di assunzioni per gli insegnanti di sostegno

Garantire formazione a tutti gli studenti e "mettere le nostre scuole nella condizione di assicurare la continuità didattica" - con queste parole il sottosegretario Sasso ha voluto sottolineare la necessità di aumentare il numero degli insegnanti di sostegno. Proprio nel corso della pandemia, infatti, gli studenti che vivono una condizione di maggiore fragilità e complessità sono stati i più penalizzati. Secondo i dati forniti dal MI, solo il 17% delle oltre 105 mila supplenze è svolto da chi ha competenze specifiche nel sostegno.

Un numero di molto inferiore rispetto alle reali esigenze date dalle richieste di iscrizioni di studenti con disabilità. Fondamentale rimane l'abilitazione. Durante la pandemia, infatti, molti dei supplenti, vista la gravità del caso, hanno insegnato senza avere una formazione adeguata. "Va chiesto - continua il sottosegretario - uno sforzo alle università italiane per incrementare i posti a disposizione per la formazione". Il PNRR – sottolinea Sasso – "ci mette a disposizione delle risorse importanti, ma per ottenere risultati significativi va rafforzata la sinergia con i ministeri dell'Università e dell'Economia. L'inclusione non è un privilegio, ma un diritto costituzionale che dobbiamo garantire ai nostri studenti e alle loro famiglie".

Insegnanti di sostegno: uno su tre non ha formazione adeguata

Secondo l’ultimo aggiornamento Istat del report “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità”, che analizza proprio l’anno del post-lockdown, gli insegnanti di sostegno che hanno operato nelle scuole italiane sono più di 191mila. Di questi, circa 65mila (il 34%) sono stati selezionati dalle liste curricolari, si tratta cioè di insegnanti che non hanno una formazione specifica, impegnati nelle classi frequentate da alunni con disabilità per far fronte alla carenza di figure specializzate. Nessuno di loro, quindi, aveva una competenza specifica in merito alle disabilità dei propri studenti.

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