
Il fatto si è consumato in un istituto comprensivo di Cosenza e secondo le prime ricostruzioni de 'La Gazzetta del Sud', prima la madre, poi il papà dello studente, si sarebbero scagliati contro l'insegnante causandogli diverse ferite. L'episodio è stato commentato sia dal preside della scuola che dal Sindaco di Cosenza Caruso: entrambi hanno condannato duramente il gesto, lanciando un appello alle famiglie.
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La condanna dell'istituto: “Fare scuola oggi è complicato”
L'aggressione è stata poi di fatto confermata dalla prognosi dell'ospedale che ha disposto per il docente sette giorni di riposo. La scuola, nella figura del preside, ha espresso la massima solidarietà all'insegnante: ”Un episodio grave – afferma al 'Corriere della Calabria' il dirigente scolastico –, che fa rabbia, ecco perché ci siamo schierati immediatamente, come corpo docenti, dalla parte del professore a cui esprimiamo la massima e non retorica solidarietà. Da tempo nella scuola si assiste a un cambiamento antropologico del rapporto genitori-figli, nella maggior parte dei casi la funzione educativa viene abbandonata. L’educazione, prima ancora che nelle scuole, si fa nelle famiglie e oggi ci tocca riscontrare purtroppo che tutto ciò è stato messo da parte” spiega il dirigente scolastico.L'istituto ha poi diramato una nota in cui si schiera dalla parte del docente e, allo stesso tempo, lancia un chiaro messaggio alle famiglie. L'episodio ”semplicemente non doveva avvenire. Fare scuola oggi – continua la nota – è molto complicato: ogni giorno è come se dovessimo esercitare una sorta di contrappeso rispetto a quanto avviene fuori dalle mura scolastiche, nella città e nelle famiglie: se nelle aule insegniamo rispetto per le persone e per il mondo, fuori molte famiglie hanno rinunciato a svolgere la loro funzione educativa, sostenute in questo da un clima culturale che favorisce l’arroganza e la prevaricazione alla collaborazione e al dialogo fra adulti civili, se noi ci sforziamo di combattere tutte le forme di bullismo fra i ragazzi, poi ci ritroviamo, come ieri, genitori che sono capaci di fare peggio”. Un appello per lavorare insieme all'educazione e formazione delle famiglie, in un dialogo sinergico che ormai da tempo sembra aver cessato di funzionare.